I Red Sox una volta alla settimana

BASEBALL

Il piano è questo: seguire i Red Sox su base quotidiana attraverso i miei profili social (Facebook e Twitter; ho anche lanciato l’hashtag #redsoxinitaliano) e scrivere sul sito ogni sabato: i Red Sox una volta alla settimana. Annunciandolo, faccio gli auguri a Gianluca Magnani, che oggi compie gli anni e con il quale mi scambio impressioni quotidiane che non sono sempre pubblicabili. Incluso il mio parere sul dress code che impone in famiglia…
Nella foto di copertina vedete Andrew Benintendi, nuovo idolo della Red Sox Nation.

La prima sconfitta

Venerdì 7 aprile è arrivata la prima sconfitta. Si giocava nel gelo di Comerica Park a Detroit e Boston non aveva nel line up Boagaerts (in permesso di 3 giorni per un lutto in famiglia),  Betts e Hanley Ramirez (influenzati). Così come designato ha giocato Holt, all’esterno destro è andato Young e come interbase è stato richiamato Hernandez dal Triplo A.
Ammetto di aver abbandonato la visione alla luce del fatto che contro Fulmer erano arrivate solo 4 valide in 6 inning e che i Tigers (che la stampa di Boston ha presentato, ovviamente gufando, come squadra in un “momento di transizione”) contro Wright ne avevano segnati 4. Capirai se recuperiamo sotto 4-0, con 2 inning da giocare e K Rod nel bullpen per i Tigers, avevo pensato. Infatti: all’ottavo K Rod (entrato per una four out save) ha preso una bastonata dal Panda Sandoval che è valsa 3 punti e il sorpasso.
Al cambio campo però i pitcher Hembree (2) e soprattutto Kelly (2, inclusa quella del vantaggio a basi piene) hanno ridato in mano la partita ai Tigers. La base che è valsa il punto decisivo è arrivata sul giovanotto (classe 1992) Jacoby Jones, che batte ottavo e non è neanche titolare fisso (“gioca contro i mancini e un certo tipo di destri” ha detto il manager Brad Ausmus). E, se vogliamo dirla tutta, è anche un ex lanciatore riciclato. Che comunque non se la cava male neanche all’esterno centro: chiedere a Jackie Bradley della palla che gli ha preso al secondo.
Mitch Moreland, che al terzo era finito al piatto a basi piene contro Fulmer, quando ha affrontato K Rod ha battuto un doppio al nono e portato Pedroia (punto del pareggio) in terza. Ma sul pop di Young è finita la partita. Pur lanciando male e ritrovandosi una blown save nel ruolino, Rodriguez firma così una vittoria.

Con l’utilizzo dei closer ho sempre dei problemi

Chi mi segue, lo sa: è uno dei miei cavalli di battaglia. Nel 2013 da New York ho scritto ispirato da una blown save e durante le World Series 2014 ero tornato sull’argomento ancora più carico.
Per come sono fatto io, all’ottavo per affrontare James Mc Cann a basi piene sarebbe salito Kimbrel. Che, anche se Gianluca Magnani ammonisce: “io e lui non ci capiamo”, è un closer e si presume che abbia un’alta percentuale di strike. Ma mi rendo conto che siamo solo alla terza partita dell’anno e che Kimbrel avrebbe al limite salvato il pareggio. Però così il buon Craig è al secondo giorno di riposo consecutivo (giovedì pioveva…). E comunque, non è entrato Kimbrel. Sul monte è andato Kelly (che solo 2 giorni prima era rimasto in panchina perché Farrell non si fidava del suo controllo; cosa sarà cambiato, da mercoledì?) e, come abbiamo visto, oltre a Mc Cann ha passato in base ball Jacoby Jones. Risultato: i Red Sox hanno perso.

The flue bug

Gli americani sono forti. Sembra che non abbiano mai visto un’epidemia di influenza e trattano quella che sta girando per la club house dei Red Sox come se fosse peste bubbonica. Il flu bug (bellissima, la parola bug: la usano per dire “insetto” e anche “microbo”) è di quelli agguerriti ma, con qualche giorno di tachipirina e continua reidratazione, i nostri eroi dovrebbero proprio riprendersi. E anche i bereavment leave (congedi per lutto) non andranno mica avanti tutta la stagione.
Sinceramente, quel che mi preoccupa davvero è la situazione del bull pen senza Tyler Thornburg e Carson Smith. Il secondo poi non lo vedremo prima di giugno e chissà in che condizione si ripresenterà.
Oggi (alle 19.10 italiane) andiamo comunque in campo con la stessa squadra di ieri a parte la batteria: lancia Eduardo Rodriguez e riceve Christian Vazquez.

I Red Sox una volta alla settimana

Non so se sono preparato allo status di tifoso di baseball a tempo pieno. Ho una grossa esperienza da tifoso di calcio, anche di 2 squadre contemporaneamente (momento di apoteosi: nel 1979, quando il Milan vinse lo scudetto della stella e il Parma conquistò la promozione in Serie B), ma serve a poco. Perché il calcio si esplicita e ti fa soffrire 1, massimo 2 giorni alla settimana. Forse un po’ di più da quando esiste il Fantacalcio. Ma qui sei in pista tutti i giorni e bisogna organizzarsi. Ad esempio, il condensed game offerto da MLB TV avrà più il suo perché a stagione inoltrata, quando conoscerò meglio i giocatori e non andrò in crisi se non appare un sottopancia per dirmi chi c’è in battuta. Però serve, perché ammetto di non essere in grado di vedere una partita intera al giorno.

Gli altri

Come dice Magnani, “quegli altri” (che sarebbero gli Yankees…) “li ignoriamo”, anche perché ne hanno vinta 1 su 4. Ma con gli Orioles, che sono imbattuti, non possiamo farlo.
Fin qui la cosa più notevole che ho visto è comunque successa in National League. Martedì 4 aprile l’esterno di St Louis Stephen Piscotty è stato colpito dalla palla 3 volte nella stessa azione: in battuta, arrivando in seconda dopo un lancio pazzo, segnando in scivolata a casa. La terza volta, ha preso una pallata dritta nel caschetto. Venerdì comunque Piscotty era regolarmente in campo.

Bobby Doerr negli anni ’40 e oggi

Auguri anche a Bobby

 Il 7 aprile è arrivato a un traguardo davvero niente male Bobby Doerr, colui che Ted Williams chiamava “il nostro capitano silenzioso”. Nato a Los Angeles il 7 aprile del 1918, Robert Pershing Doerr ha compiuto venerdì 99 anni. La placca della sua induzione alla Hall of Fame (1986) dice che era bravissimo nel doppio gioco e a battere nel clutch. In 14 stagioni con i Red Sox (1937-1944 e 1946-1951; in mezzo, c’era stato il problema della guerra) ha giocato 1865 partite e battuto 2.042 valide.

2 thoughts on “I Red Sox una volta alla settimana

  1. Eh, il refuso c’era. L’ho corretto…Hanley per ora può giocare solo DH a causa di un problema alla spalla. Neanch’io ho capito perché abbiamo ceduto Cespedes e tenuto Hanley. Ma tant’è. Produce comunque molti punti

  2. Non si può però chiamare PedroRia la bandiera dei Red Sox Pedroia.
    Non credo che Ramirez abbia l’influenza ma problemi ai ricciolini cui sembra tenere più di ogni altra cosa. Mai capito il suo acquisto con quel contratto monstre. In difesa gioca male ovunque lo si metta: lo userei solo come DH.

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