Dal 2002 al 2015 il mio anno finiva attorno all’8 dicembre. Dopo il Gala dei Diamanti FIBS (originariamente, La Notte dei Diamanti), iniziava per me un periodo di almeno un mese di pausa. Era una bella cosa, il Gala dei Diamanti.
Nell’autunno del 2002 ricevetti una (tra le svariate che mi arrivavano quotidianamente) telefonata del Presidente della Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS) Riccardo Fraccari. Più o meno, suonava così: “Sono stato ospite a una manifestazione bellissima, vorrei fare la stessa cosa come nostra festa di fine anno”.
A quei tempi, il fatto che da me ci si aspettasse un mezzo miracolo mi lusingava. Così mi tuffai con entusiasmo nell’impresa. La manifestazione alla quale Fraccari era stato ospite era (ma potrei sbagliarmi) la celebrazione della squadra del secolo della pallavolo italiana. Non avendo partecipato, non potevo prenderla ad esempio. A chiarire tutto, ci pensò Fraccari: “Voglio una cosa bella, di classe”.
La “cosa bella” era una cena di gala durante la quale premiare le squadre e gli atleti vincenti, intervallando le premiazioni con filmati degli eventi principali dell’anno.
Su quest’ultima parte, espressi il dubbio che non avevamo raccolto nulla. Mi venne in soccorso il collega Maurizio Caldarelli, facendomi notare che Global TV, che si occupava delle riprese della gara della settimana, aveva certamente tutte le immagini. Posi il dubbio successivo: bisogna però lavorarle. E Caldarelli mi regalo il leggendario “che ci vuole, gli si chiede di fare un montaggino” che ispira il titolo di questo articolo.
Venni respinto con perdite da Global TV, che a fare “il montaggino” non pensava neanche. Tramite uno dei cameraman che avevano lavorato con me a Teleducato, conobbi Davide Ferrari e BeeTV. Il “montaggino” ci impegnò in una memorabile (e faticosa) giornata nello studio che si trova nelle segrete dell’hotel Button, zona piazza Garibaldi a Parma. E che fu il primo passo di un collaborazione che ci ha portati a realizzare servizi (di un certo livello, se posso…) nel corso di 3 lustri.
La Notte dei Diamanti originale si svolse al Grand Hotel di Rimini. Fraccari mi aveva chiesto di presentarla con una “bella donna”. Rilanciai con Gianluigi Calestani. Ma questi sono dettagli. Della serata ricordo la fatica. Ma anche la soddisfazione per l’alchimia che si venne a creare con il maitre del Grand Hotel e che fece funzionare tutto benissimo, con un’incredibile tempismo nell’iniziare a servire a tavola non appena la parte di premiazioni si era conclusa.
Ci sono state innumerevoli Notti dei Diamanti, fino a quando l’evento è diventato Gala dei Diamanti e si è svolto nella versione matinee. La Notte era nata come evento esclusivo, ma il successo della prima edizione rendeva impossibile invitare solo il presidente, l’allenatore e un giocatore delle squadre premiate. Per non parlare degli staff delle Nazionali, dei presidenti dei Comitati Regionali e via di questo passo. C’era poi la questione del budget, la stessa che consigliò di affidare la conduzione al sottoscritto, anziché accettare la richiesta di € 5.000 del futuro candidato alla presidenza Massimo De Luca.
Del Gala dei Diamanti sono stato ideatore, produttore, addetto alla logistica, regista, conduttore. E anche capro espiatorio, quando a Vicenza nel 2011 si sono presentate 900 persone contro una stima di 350-400 fatta (da me, questo sì) sulla base delle risposte agli inviti che mi erano state fornite dalla dipendente che la Segreteria FIBS aveva incaricato di verificare le adesioni. Inutile dire che dal 2012 in avanti io (con Fabio Ferrini) ho rifatto i conti sulle presenze la sera precedente l’evento.
Non sono incline a considerare gli incarichi di lavoro “mia creatura”, ma se c’è qualcosa che ho fatto e che si avvicina a questa descrizione, quello è il Gala dei Diamanti.
Quando il Consiglio Federale neoeletto ha cancellato l’edizione 2016 ero ancora sotto contratto con la FIBS. Ricordo che mi venne data come motivazione un presunto budget da 40.000 euro. Alla cui formazione l’evento in se, almeno nella versione standard ospitata dall’Auditorium Paganini di Parma, contribuiva al massimo per il 15%. Cosa componesse il 75% di quel budget, non mi è chiaro. E nemmeno mi interessa.
Quello che mi interessa è il ricorso alla motivazione del budget per giustificare scelte incomprensibili. Il Gala dei Diamanti è stato per diverse stagioni l’evento più partecipato del baseball e del softball italiani. Raccoglieva più pubblico della maggior parte delle finali scudetto di baseball, l’evento di maggior richiamo. Perché si è scelto di non farlo più?
Tafazzi sarebbe orgoglioso di chi ha voluto cancellare il Gala dei Diamanti.