Gli Stati Uniti sono Campioni del Mondo di baseball

BASEBALL, World Baseball Classic 2017

Gli Stati Uniti sono Campioni del Mondo. Non è successo spesso nella storia del baseball internazionale (più di frequente in questo secolo che nel precedente: c’erano riusciti nel 2007 e 2009) e non era mai successo vincendo il World Baseball Classic. Il loro successo è però incontestabile, visto che hanno dominato (8-0) la finale con Portorico giocata davanti a quasi 52.000 persone al Dodger Stadium di Los Angeles.
Grande protagonista della partita è stato il lanciatore partente Marcus Stroman (Blue Jays), che ha concesso la prima valida al settimo inning. E molto significativa è stata la dedica del manager Jim Leyland: “A coloro che servono questo paese”, intendendo l’Esercito degli Stati Uniti.
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Marcus Stroman è l’MVP del torneo

Marcus Stroman non è la classica stella di Grande Lega. Ha uno stipendio rispettabile ma…umano (poco più di 500.000 dollari all’anno) e non ha il fisico del superman, visto che è alto poco più di 1.70. Ma contro Portorico si è comportato da superman. Ha ottenuto 44 strike su 73 lanci totali (oltre il 60%), è andato costantemente in vantaggio sui battitori, ha fatto battere regolarmente per terra (un solo out al volo, finché è rimasto lui in pedana) e ha concesso solo una base ball (a Beltran al secondo inning; subito dopo è arrivato un doppio gioco) in 6 riprese, affrontando 18 battitori, ovvero il minimo.
“Sapevo di aver contro un line up di All Star” ha detto Stroman a fine partita “Per questo mi sono concentrato sul tenere la palla bassa e ho fatto tutto quello che potevo per disturbare il loro timing. Questa è la partita più importante che ho giocato in vita mia, ma io sono fatto così: più la partita è importante, più divento efficace”.
Quando Stroman aveva affrontato i boricua a San Diego, Portorico lo aveva accolto con 6 valide consecutive: “Ma oggi Stroman avrebbe battuto chiunque” ha ammesso il manager di Portorico Edwin Rodriguez.
Il titolo di MVP (miglior giocatore) del Classic a Stroman lo hanno dato per primi i suoi compagni di squadra.
Ha detto il seconda base Ian Kinsler (che, come vedremo, ha battuto a casa i primi 3 punti): “Con un lanciatore così, tutto diventa facile. A parte qualche giocata di Crawford all’interbase” in particolare al quinto inning, n.d.a. “Noi in difesa abbiamo dovuto solo fare la routine”.
Ha aggiunto il catcher Jon Lucroy: “Stroman aveva un sinker che si muoveva davvero molto. Non è che mi sono dovuto inventare niente, chiamando la gara”.

Il fuoricampo di Kinsler

Il box score marca la differenza di rendimento tra i 2 line up in modo impietoso: gli Stati Uniti hanno battuto 13 valide e Portorico solo 3, ottenendo la prima quando il punteggio era già di 6-0. Ma la chiave di volta resta comunque il terzo attacco del Team USA, sia perché il fuoricampo di Ian Kinsler ha segnato il primo break (2-0), sia perché Seth Lugo sul monte ha mostrato di essere vulnerabile, lasciando in mezzo al piatto una palla veloce che voleva essere interna. Lugo aveva commesso un errore anche sulla valida di Lucroy, che era in prima quando Kinsler ha spedito la palla oltre il guanto di Kike Hernandez e la recinzione. Questo ha dato grande fiducia ai battitori del Team USA e persino Arenado, che era reduce da 4 strike out in fila contro il Giappone (per citare Giancarlo Mangini, uno dei miei Maestri, un sombrero d’oro…) e ne aveva beccati altri 2 nella prima metà della gara, ha finito con 2 valide all’attivo e al settimo attacco ha segnato il sesto punto statunitense.
Era stato comunque al quinto, che gli Stati Uniti avevano preso il largo. Con corridori in prima e seconda e nessun eliminato, Edwin Rodriguez ha visitato Lugo e, dopo un veloce consulto con il catcher Yadi Molina, ha deciso di lasciarlo in pedana. Lo ha tolto dopo la valida di Kinsler che è valsa il terzo punto. Poi, con il rilievo Joe Jimenez sul monte, non sono bastati a Portorico i numeri difensivi di Baez in seconda e Lindor all’interbase per evitare il quarto punto.
Gli Stati Uniti hanno messo in cassaforte il successo alternando 3 pitcher nelle ultime 3 riprese. Per dire del valore del bull pen del Team USA, 2 di questi (Dyson dei Rangers ha lanciato il settimo e Robertson dei White Sox ha ottenuto gli ultimi 3 out) sono closer di Grande Lega.

Leyland: “Avevo i giocatori giusti”

Quando gli è stato chiesto se il successo degli Stati Uniti avrebbe contribuito ad avvicinare le grandi stelle al Classic, Jim Leyland ha reagito così: “Premesso che tutti i giocatori mi dicono che è stata una grande esperienza, e che quindi credo proprio che spargeranno la voce che questo è un grande evento, lasciatemi dire che io qui avevo i giocatori giusti per vincere. Faccio i complimenti a Joe Torre per aver messo assieme una squadra così competitiva. Certo, abbiamo cercato qualcuno che non ha accettato la convocazione, ma vi garantisco che nessuno sottovaluta il valore del World Baseball Classic. Chi ha detto no, lo ha fatto mostrando rispetto”.
Sul fatto che il torneo sia stato un grande evento concordano d’altra parte tutti. Marcus Stroman ha già lanciato la sfida per il 2021: “Sarò ancora qui, perché voglio difendere il titolo”.
Edwin Rodriguez ha tenuto i suoi in campo fino alla fine della premiazione: “Perché di fronte alla prestazione degli Stati Uniti bisogna togliersi il cappello. Noi usciamo orgogliosi per le 7 vittorie che ci hanno portato qui. Credo che il modo in cui abbiamo giocato faccia bene al baseball di Portorico. Mi tolgo il cappello anche di fronte ai tifosi che sono venuti a Los Angeles da Portorico e sono rimasti fino alla fine, anche se eravamo nettamente sotto nel punteggio”.

Marcus Stroman, MVP del World Baseball Classic

Gli Stati Uniti sono Campioni del Mondo

Il World Baseball Classic va in archivio, ma a me resta un articolo da scrivere. Domani mi cimenterò sull’eredità di questa edizione del torneo, soprattutto dal punto di vista italiano. Sarà anche la mia ultima parola sul nostro baseball per la stagione 2017.