In questo articolo voglio rispondere ad alcuni interventi apparsi sul sito MyBaseball
Non cadrò nel tranello di rispondere parlando male degli altri. Ma mi è doveroso sottolineare questo: Giancarlo Mangini, che è un grande Maestro, ha compiuto 84 anni. E’ un’età alla quale nessuno lavora più, nemmeno con lo sviluppo della Legge Fornero. Faso è un caro amico, ma io trovo che non sia un telecronista. Nè tecnico nè di colore. Gianluigi Calestani lo stimo moltissimo. E noterete che da anni ha l’incarico di commentare la partita per le emittenti locali. Ma non lavora per la RAI.
Detto questo, e con tutto il rispetto per le persone nominate, parliamo della telecronaca di giovedì 16 luglio. Ma non per snocciolare i dati auditel (che ancora non ho), bensì per dire che via e mail sono arrivati commenti solo positivi.
Se poi (per fare qualche nome di soliti noti) ad Angelo Introppi, Manuel Mazzoni, Ozy Miani e a Ezio Cardea la telecronaca non piace, direi che è corretto farsene una ragione.
Voglio spiegarmi bene: Introppi, Mazzoni, Miani e Cardea hanno tutti i diritti di non apprezzare il lavoro che faccio io o chiunque altro, di esprimere il loro dissenso e anche di spegnere il televisore. Ma dovrebbero anche rispettare l’opinione degli altri. Delle centinaia di migliaia di persone che si sintonizzano su Rai Sport e delle decine di migliaia che di solito seguono la diretta dall’inizio alla fine.
Parlando della qualità: non capisco come si possa dare di tacco a una ripresa professionale con 4 telecamere (e ovviamente con qualche errore: sono 3 e passa ore di diretta e gli operatori e il regista sono esseri umani) e indicare come soluzione una webcam allo stadio con il commento dello speaker.
In ogni caso: fate tanto facile realizzare sintesi e highlights, poi però succede che in giro non se ne vedono. O meglio: c’è il canale YouTube della FIBS, che propone da ormai 2 anni un’intensa attività di copertura della IBL, della ISL e delle nazionali.
Si potrebbe fare di più, ma operando con una telecamera a spalla si è limitati. Innanzi tutto il cameraman non è uno dei robot di Isaac Asimov. Ogni tanto si deve fermare, fare pipì. E metti che sia tanto sfortunato da dover andare in bagno quando c’è il fuoricampo decisivo? Cosa gli andate a raccontare, quando fate gli highlights e non avete quelle immagini?
Dite di mandare più di un cameraman? Ma se non volete mandare nemmeno l’Ufficio Stampa sui campi e pensate che sia una buona idea fare i comunicati partendo dai ruolini che i classificatori vi inviano, dopo averli fotografati con il loro smartphone…
Parlare in teoria è facile. In pratica, mettete nero su bianco un progetto e proponetelo a La Cremona (che così almeno avrebbe qualcosa di costruttivo da proporre e non dovrebbe annunciare solo tagli, cancellazioni, liste dei proscritti…). Poi vediamo se riesce a farlo.
Ad Alberto Antolini ho già spiegato tante volte che realizzare gli highlights di tutte le partite sarebbe certo una bella idea, ma per farlo bisognerebbe riprendere tutte le partite.
Facciamo dei numeri. Una produzione come quella che Global Television Services realizza per le dirette RAI costa attorno ai 6.000 euro (IVA compresa e sfido chiunque a portarmi un preventivo di produzione con 4 telecamere, 2 ottiche lunghe, e regia che costi significativamente meno), senza conteggiare la grafica, i telecronisti. Diciamo di realizzare una produzione più minimale (giustamente, in fase di montaggio la si può poi ottimizzare) e che costi esattamente la metà. Per riprendere a 2.500 euro a partita tutte e 54 le partite della seconda fase IBL si spenderebbero 135.000 euro contro i 78.000 della produzione della gara della settimana. E lasciamo perdere i dettagli, ovvero che la RAI dà un suo contributo, si occupa della grafica, della stazione satellite per la diretta.
Non è purtroppo un dettaglio il fatto che la RAI non è interessata a un prodotto come quello che riguarda gli highlights di diverse partite, perchè anni fa fece una scelta simile con la pallanuoto, con il risultato di aver visto gli ascolti ridursi ai minimi termini.
Non è nemmeno un dettaglio, per la cronaca, il fatto che nessun altro canale televisivo abbia mai offerto alla FIBS un euro per portare il baseball da loro.
Ezio Cardea incolpa i telecronisti di usare un tono ridanciano in un momento tragico del movimento. Ma è strano, perchè io questo momento così tragico non lo vedo. Abbiamo appena vinto l’Europeo Cadette di softball e l’Europeo Juniores di baseball (il quarto in 5 edizioni e il secondo consecutivo). Quindi un minimo di futuro ce lo dovremmo proprio avere.
Chiedo a Cardea di chiedere ad Antolini, come mai a San Marino va così poca gente. Non sarà mica colpa della Federazione, se a Rimini propongono gite su gite per andare a San Marino a comprare gli IPAD con lo sconto, ma nessuno si sogna di mettere un paio di pullman per andare a vivere una serata divérsa allo stadio da baseball?
Sempre a Cardea vorrei chiedere che mi racconti quando era che le cose andavano benissimo. Perchè se siamo tutti d’accordo sul fatto che durante la Presidenza Beneck il baseball ha vissuto il suo momento di massima popolarità, dobbiamo anche segnalare che nel 1983 Beneck diceva al Consiglio Federale: “Siamo totalmente assenti dalla TV” e stanziava cifre tutt’altro che infime (30 milioni di lire) per 2 passaggi (di 5 e 15 minuti) su Telemontecarlo.
Per non parlare delle cifre ancora più roboanti spese per apparire sui giornali. Ma ci tornerò.
A Ozy Miani dico che un libro di baseball può scriverlo anche lui. Certo, a giudicare dalla forma di alcuni comunicati stampa che mi ha inviato, avrebbe bisogno di un eccellente editor per rivederlo. Ma questo è un altro discorso.
A Wolf dico che sparare merda sugli altri rimanendo anonimo è da persona piccola molto.
Ho deciso di non abilitare i commenti a questo articolo. Ma chi crede, può scrivermi a info@riccardoschiroli.com. Risponderò solo a chi si firma con nome e cognome e scrive da un indirizzo e-mail autentico.