La mia intervista a SuperScommesse.it

BASEBALL, CALCIO

Recentemente ho concesso una intervista a SuperScommesse.it, un sito dedicato a chi cerca informazioni prima di scommettere. Mi piace pensare che il mio lavoro sui Red Sox sia apparso come una fonte di informazione adeguata per chi vuole scommettere sul baseball americano.
Ovviamente, la mia vanità mi porta a ri-pubblicare qui l’invervista

Buongiorno, come e quando nasce il suo sito?
Il progetto nasce tra il 2004 e il 2005. Con il crescere del mio impegno all’Ufficio Comunicazione della FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball) ho dovuto abbandonare altre collaborazioni a cui tenevo molto. Così mi sono detto che avrei potuto comunque pubblicare contenuti diversi su un mio sito. Il webmaster Davide Bertoncini mi ha introdotto a WordPress. Poi ho migliorato la mia conoscenza del CMS partecipando a qualche corso.

Come nasce la passione per lo sport?
Mio nonno e mia madre erano grandissimi tifosi di calcio. Penso che il mio primo ricordo sia la tripletta di Pierino Prati all’Ajax nella finale di Coppa Campioni 1969. Il calcio fa parte, diciamo, del mio imprinting. La passione per il baseball nasce invece dalla curiosità suscitata in me dalla visione del film L’idolo delle folle, nel quale Gary Cooper interpreta il grande e sfortunato Lou Gehrig. Il fatto che mio padre fosse originario di Nettuno, a sud di Roma, e io sia nato e cresciuto a Parma non ha fatto che coltivarla. Sono le uniche 2 città italiane dove, se ti occupi di baseball, ti fermano per strada.

Quali sono le fonti maggiormente utilizzate per creare un sito di baseball?
Il baseball è un gioco allo stesso tempo molto semplice (si tira una palla, si batte quella palla) e molto articolato. Offre parecchi spunti: il baseball è gesto atletico, è agonismo, è tattica, è letteratura (si pensi solo a Il Migliore di Malamud o Underworld di Don De Lillo o Il Grande Romanzo Americano di Philip Roth), è storia (per gli Americani è The Old Game…), è statistica, è innovazione manageriale (il lavoro di Billy Beane agli Oakland A’s è stato oggetto del libro MoneyBall di Michael Lewis, divenuto poi film con Brad Pitt, e oggi si studia nelle Università). Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Nel concreto, io seguo giorno per giorno sui miei profili Twitter e Facebook i Boston Red Sox. Il sito ufficiale della società, il quotidiano Boston Globe, i profili Twitter dei giocatori e tecnici e, naturalmente, le partite su MLB.TV sono le mie fonti. Oltre ad almeno una visita all’anno negli USA per vedere i Red Sox dal vivo.

Quali sono le notizie preferite dai lettori?
I lettori sono sempre alla ricerca di indiscrezioni: chi arriva, chi parte, perché gioca uno piuttosto dell’altro. Il mio modello di giornalismo mi porta più che altro a “raccontare storie”, più che a cercare scoop. Nel mondo di oggi, lo scoop in sé rischia di essere sopravvalutato. Rimane uno scoop per pochi minuti. Meglio concentrarsi sugli approfondimenti. Chi capita sul mio sito sa che può trovare articoli nella forma long read.

Quanto è seguito il baseball in Italia?
Ha un suo pubblico di nicchia, molto esigente. Può sembrare un paradosso, ma il baseball americano è certamente più seguito rispetto a quello italiano. Anche perché l’offerta di MLB.TV è veramente straordinaria e di grandissima qualità. Con un abbonamento da 100 dollari all’anno, una buona connessione internet e una Smart TV si può fare indigestione di baseball americano. Il baseball italiano invece dalla televisione è al momento sparito.

Trova che la netta predominanza del calcio tolga visibilità agli altri sport?
Il calcio è il nostro sport nazionale. Anzi, anche qualcosa di più. Attrarre più interesse del calcio è impossibile. Ma il baseball ne può soffrire meno di altri sport, visto che il clou della sua stagione è in piena estate, quando il calcio è semi dormiente.

Sulla sua pagina si parla anche di calcio, in particolar modo del Milan, crede che abbia qualche chance in campionato e in Europa League? Può sbilanciarsi su chi sarà il vincitore?
Ho paura che il discorso su chi vincerà la Serie A sia chiuso prima di iniziare. Ma il Milan ha tutte le possibilità di arrivare tra le prime 4. Nel calcio italiano di oggi ha perso parte del suo significato il primo posto. Un po’ per il dominio della Juve (che io trovo imbarazzante, ma i tifosi juventini immagino di no…), ma soprattutto perché arrivare secondi, terzi o quarti significa giocare la Champions League e accedere a risorse davvero importanti. Detto questo, mi sconcerta notare che il fatturato del Milan non è sostanzialmente cresciuto negli ultimi 15 anni. Credo che il Geometra Galliani e la famiglia Berlusconi avrebbero più di qualcosa da spiegare ai tifosi rossoneri. E grazie al cielo, oggi si occupano del Monza. L’Europa League è un torneo strano. Con la fase a eliminazione diretta, e l’ingresso delle terze dei gruppi di Champions League, cambia completamente la prospettiva. In quanto al Milan, arriviamo intanto alla fase a eliminazione diretta. E poi vediamo cosa dice il sorteggio.