Lucio Dalla aveva diritto ad essere gay e Cattolico

MUSICA, SCHIROPENSIERO

Sono rimasto molto colpito da un articolo di Michele Serra su Repubblica.
Serra parla del funerale di Lucio Dalla e scrive che la presenza in Chiesa del suo (di Dalla) compagno Marco Alemanno “scheggia il monolito di ipocrisia che grava, nell’ufficialità cattolica sul disordine etico nelle sue varie forme, l’omosessualità sopra ogni altra”.
Serra scrive anche che “L’ingrato compito di mettere qualche puntino sulle i se lo è preso Monsignor Gabriele Cavina“. Il Provicario Generale della Diocesi di Bologna (o, per Serra, “Il numero 3 della Curia”) ha detto: “Chi desidera accostarsi al Sacramento dell’Eucarestia non deve trovarsi in uno stato di vita che contraddice il Sacramento”.

Folla ai funerali di Lucio Dalla a BolognaCavina fa il Prete e non è che possa dire cose molto diverse. Secondo l’interpretazione del Vaticano, all’Eucarestia non si può avvicinare chi è divorziato e ha un nuovo affetto. E nemmeno chi convive da fidanzato.
Certo, vien da dire che Monsignor Cavina potrebbe usare le stesse parole per il suo concittadino Pier Ferdinando Casini, che ha avuto dalla prima moglie 2 figli e dalla seconda un terzo. Quindi, non dovrebbe avere accesso all’Eucarestia. Ma la sostanza, non cambia. Perchè la sostanza è che Michele Serra affronta il tema partendo dai presupposti sbagliati.

Serra, nella sostanza, è convinto che la posizione della Chiesa sia ipocrita, un po’ su tutto. Per questo, appena può, la attacca.
E’ possibile che la posizione della Chiesa sia ipocrita su molti argomenti, in particolare nel senso classico dei classici 2 pesi e 2 misure. Ma è comunque certo che il Vaticano la sua posizione ha il diritto di tenerla. Ed è certo che, per un Cattolico, non esiste altra posizione rispetto a quella del Vaticano, soprattutto quando si tratta di leggere le Scritture.
Non confondiamo le umane storture del Vaticano con la Dottrina. Non confondiamo gli uomini che sbagliano con l’idea generale che molti altri uomini portano avanti, con la schiena dritta e il petto gonfio di Fede umile. Non manchiamo di rispetto a valori che per altri sono importanti.
Appunto per non finire nell’ipocrisia, diciamo forte che un omosessuale Cattolico o anche un adultero Cattolico hanno il diritto di continuare a credere in quello che la loro Fede suggerisce e devono avere la forza di farlo anche se le loro scelte di vita (o la loro natura) li hanno messi in contrasto con il Vaticano.

Adesso parlo per me: sono un peccatore e non ho lezioni da fare a nessuno. Dentro di me, però, sono contrario al matrimonio tra omosessuali. Perchè onestamente non credo saggio che una coppia omosessuale cresca dei figli. E con questo, esigo di essere trattato con rispetto anche da chi dovesse ritenere che questa mia posizione è retrograda.
Allo stesso tempo, trovo ridicola l’idea che 2 persone (siano un uomo e una donna, 2 uomini o 2 donne) che hanno scelto di passare la vita assieme al di fuori del matrimonio, non possano vedere riconosciuta e tutelata la loro unione da una legge dello Stato.

Detto tutto questo, è il momento di lasciare riposare in pace Lucio Dalla e rispettare il dolore dei suoi cari.
Quello di Marco Alemanno è andato addirittura in diretta TV. E rivedendolo, credo che qualcuno sullo sfondo possa anche vergognarsi degli sguardi che dedicava a questa scena.

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