Leslie Mann e il “John Moores Trophy”

"The game we love" - la storia della IBAF, BASEBALL, FICTION E PROGETTI EDITORIALI, SPORT

Ho accarezzato l’idea per qualche mese e adesso ho deciso di iniziare. Pubblicherò sul mio sito una versione sintetica (e, soprattutto, scritta in Italiano) di “The game we love”, il libro sulla storia della Federazione Internazionale di baseball, la IBAF.


Leslie Mann, primo presidente IBAFLeslie Mann nacque nel 1893 a Lincoln (Nebraska, Stati Uniti d’America). Soprannominato Major, in memoria dell’eroe dell’aviazione americana Harry Mann, era un atleta molto dotato. Nel 1913 fece il suo esordio in Major League e nel 1914 fu parte della squadra soprannominata ‘Miracle Braves’, che vinse le World Series contro i Philadelphia Athletics di Connie Mack. Giocherà ben 1.498 partite con le maglie di Boston Braves, St. Louis Cardinals, Cincinnati Reds e Chicago Cubs. Nel 1930 si ritirò dal baseball giocato. Morì, quasi completamente dimenticato, nel 1962.

E’ appena iniziato un decennio che l’umanità ricorderà come doloroso. Leslie Mann non è più un giocatore, però è sempre un appassionato di baseball. Si chiede perchè il suo sport non è nobilitato da competizioni internazionali.
Sa che il baseball aveva già provato ad uscire dagli Stati Uniti prima che lui nascesse: nel 1874 i Boston Red Stockings e i Philadelphia Athletics avevano giocato una esibizione in Inghilterra e nel 1889 l’imprenditore (ed ex giocatore come lui) A.G. Spalding aveva portato 2 squadre in tour per il Mondo (Italia compresa).
Mann guarda con interesse alle Central American and Caribbean Series (Messico contro Cuba) iniziate nel 1926. Da ex professionista, non è per niente d’accordo che un giocatore guadagni in media 5.000 dollari all’anno (in denaro del 2012, sarebbero qualcosa come 45.000) ed è forse anche per questo che guarda al baseball dei dilettanti.

L’unica maniera per portare il baseball alle Olimpiadi è farlo con squadre diBabe Ruth stringe la mano a Leslie Mann dilettanti. Ma organizzare eventi sportivi dilettantistici, costa comunque soldi. Mann conosce Frank Bradsby, uno dei soci della famiglia Hillerich nell’impresa che costruisce le mazze da baseball Louisville Slugger. Bradsby lo convince del fatto che, oltre ai soldi, serve un’organizzazione che coordini il tutto e gli propone di fondarla. Nasce così lo United States Baseball Congress, che si affilia all’Amateur Athletic Union (AAU, l’ente che rappresenta gli Stati Uniti tra le Federazioni Internazionali) e conquista di conseguenza il diritto ad avere un dialogo con il Comitato Olimpico e il suo Presidente Avery Brundage.

Come tesoriere, Bradsby non riesce a garantire al Congress il supporto delle Major Leagues. Mann (Segretario del Congress) nota però che le Grandi Leghe hanno qualche interesse ad espandere la visibilità del baseball, tanto che nel 1931 inviano un gruppo di 14 atleti (incluso il grande Lou Gehrig) in Giappone.
Mann decide di emulare le Major Leagues e mette assieme una squadra che disputa (1935) 20 partite contro una All Star in Giappone.

Lo stadio Olimpico di Berlino durante i giochi del 1936Mann si merita addirittura  l’interesse di Adolf Hitler, che nel suo ruolo di Cancelliere sta organizzando le Olimpiadi del 1936 a Berlino, in Germania. Hitler è molto incuriosito dal baseball e le Grandi Leghe americane sono convinte che le Olimpiadi del 1936 saranno un grande evento. Vogliono aiutare a selezionare la squadra e lo fanno nominando Babe Ruth (anziano, ma sempre capace di battere 22 fuoricampo con gli Yankees del 1934) come loro rappresentante.

E’ forse inutile spiegare perchè i rapporti tra la Germania Nazista e gli Stati Uniti d’America si deteriorano rapidamente. Le Majors ritirano il loro appoggio, incluso Babe Ruth (che nel 1935 aveva giocato appena 18 partite, battendo .181, con i Boston Braves; sarà la sua ultima stagione) come testimonial. Senza l’imprimatur delle leghe pro, il Giappone rifiuta di giocare contro gli americani.

Leslie Mann non si arrende: organizza a sue spese i provini, mette assiemeJohn Moores, pioniere del baseball in Inghilterra i World Champions e gli US Olympics e, ottenuta dai giocatori la disponibilità a pagare le spese di viaggio, parte per la Germania. Dove non trova un arbitro e decide perciò di auto nominarsi anche in quel ruolo.
Il 12 agosto 1936 ci sono più di 100.000 persone allo stadio Olimpico di Berlino. Una (Adolf Hitler in persona) è sistemata in un box nella zona di foul all’esterno destro. I World Champions vincono (6-5) con Carson Thompson sul monte: “Non c’era per la verità un monte” dichiara il rilievo, che sostituisce il partente Bill Sayles (19 anni, arriverà in Grande Lega).

A Berlino Mann conosce i delegati delle 21 nazioni che partecipano ai Giochi. Nel corso di una riunione, propone di fondare una Federazione Internazionale di Baseball e riceve l’appoggio incondizionato di Inghilterra, Francia, Canada, Cuba e Hawaii (ancora non territorio degli Stati Uniti).
A Mann non basta: fa sapere agli altri delegati che accetterà affiliazioni anche da chi non potrà pagare la quota associativa, specie se si tratterà di paesi nei quali il baseball non è ancora stato introdotto.

Nel 1937 le Hawaii e la Francia partecipano ad un torneo di baseball alla Fiera Mondiale di Parigi. La terza squadra (quella che vincerà) è l’Olanda.
Quest’ultima, con Messico, Spagna, Egitto, Cina, Giappone, Peru, Filippine, Belgio e Germania accetta la proposta di Mann.
Il canadese John Leslie scrive lo Statuto e nel 1938 nasce la International Baseball Federation (IBF). Leslie Mann ne assume la presidenza.

L'Inghilterra Campione del 1938 (Project Cobb)Le Olimpiadi del 1940 sono state assegnate a Tokyo. I giapponesi vogliono fare le cose in grande (un torneo a 9 squadre) e Leslie Mann, che ha ricevuto l’incarico di selezionare la squadra degli Stati Uniti, vuole presentarsi per vincere.
Il Presidente della National League John Heydler mette in contatto Mann con John Moores, un imprenditore che ha fatto fortuna a Liverpool con le scommesse nel calcio e che ha fondato in Inghilterra la National Baseball Association.
Mann e Moores decidono di organizzare una serie al meglio delle 5 partite tra Inghilterra e Stati Uniti.

Mann parte per l’Inghilterra convinto di avere per le mani una squadraIl John Moores Trophy (The OShow) molto forte. In effetti, ha in rosa addirittura Milton Schemer, che arriverà a giocare con i Giants di New York.
Non sa però che gli Inglesi gli stanno preparando una sorpresa: la loro nazionale è infatti formata da professionisti della Yorkshire Lancashire League, quasi tutti canadesi.

Il 13 agosto 1938, allo stadio “Weavertree” di Liverpool, l’Inghilterra vince 3-0 davanti a 10.000 spettatori. Ross Kendrick (canadese, ma futuro membro della Hall of Fame del baseball britannico) mette al piatto 16 avversari.
L’Inghilterra si ripete il giorno 15 a Kingston Upon Hill davanti a 5.000 persone. Vince 8-6, grazie ad un decisivo fuoricampo dell’interbase Sam Hanna.
Gli Stati Uniti si rifanno vincendo (5-0) a Rochdale.
Ad Halifax il 19 agosto torna però a lanciare Kendrick, che ottiene 12 strike out e trascina i suoi alla vittoria.
Si gioca anche una inutile quinta partita. L’Inghilterra la vince 5-3.

E’ tale la gioia per la vittoria che John Moores dona un trofeo (John Moores Trophy) con il quale immediatamente viene ribattezzata la serie.
Nonostante la delusione per la sconfitta, Mann ha già in mente di ampliare il torneo ad altre nazioni.
Il suo progetto viene accelerato dopo che i Giochi Olimpici di Tokyo vengono cancellati.