Tra il febbraio del 1692 e il maggio del 1693 anche le Colonie britanniche del Nuovo Mondo hanno conosciuto la stregoneria e le esecuzioni sommarie delle donne ritenute streghe, tutte avvenute per impiccagione, a parte il caso di un uomo che venne ucciso ponendogli sul petto un peso che gli fece collassare la cassa toracica. Ma ne parlerò dopo nel dettaglio.
Stando a una stima abbastanza approssimata, nelle 2 ondate della cosiddetta caccia alle streghe che si è svolta in Europa (dal 1480 al 1520 e dal 1560 al 1650) sono state torturate e uccise qualcosa come 60.000 donne tra Germania, Polonia, Francia, Svizzera, Isole Britanniche, Scandinavia, Spagna, Italia e Russia. Ma in quegli anni non furono accusate di stregoneria solo le donne. In Russia e nei paesi del Mar Baltico vennero bruciati vivi diversi uomini.
Non stiamo quindi parlando di un fenomeno curioso, ma di una vera tragedia. Per fortuna, l’ultima strega condannata a morte in Europa fu giustiziata oltre 200 anni fa (esattamente, nel 1782). Si chiamava Anna Goldi e viveva in Svizzera, a Glarona. E’ stata riabilitata solo nel 2008.
Per la verità, una legge sulla stregoneria è rimasta in vigore in Inghilterra fino al 1951 e l’ultima condanna risale al 1944. La strega era Helen Duncan, in effetti una medium che aveva la fiducia di nientemeno che di Sir Winston Churchill ma che, stando alla sentenza di condanna, “metteva a repentaglio la sicurezza nazionale”.
Ma torniamo al 1692. Gli abitanti delle Colonie Americane convivevano con il soprannaturale. Erano convinti di doversi difendere dal Diavolo (erano Puritani, fuggiti dalla persecuzione della Chiesa Anglicana), che era particolarmente attivo nel Nuovo Mondo. Non si trattava di gente colta (nemmeno per gli standard dell’epoca). Era stata sradicata dalla propria terra e mandata in un mondo lontano e inospitale, ricco di pericoli. Parliamo di malattie, animali, fenomeni metereologici così estremi che nessuno li sapeva spiegare. Le donne vivevano aspettando il ritorno degli uomini dalla caccia o dalla pesca. Le ragazze erano allevate per essere date in sposa quanto prima. La loro infanzia era cortissima, la gioventù era misurata dalla capacità di mettere al mondo figli.
Nel villaggio di Salem 2 bambine (Betty Paris di 9 anni e sua cugina Abigail Williams di 11) iniziarono a comportarsi in maniera strana. Ad esempio, lanciavano oggetti e abbaiavano come i cani. Furono visitate da un medico, che non trovò cause fisiche di questo comportamento. Si disse che erano state influenzate da altre persone, tra le quali la schiava Tituba, una nera di origine africana.
Diverse donne finirono con l’essere arrestate in quanto streghe e anche l’unico uomo che provò a mettere in dubbio le accuse (si chiamava John Proctor) venne rinchiuso in carcere.
Ci furono 19 esecuzioni per impiccagione. Proctor venne invece condannato a un interrogatorio durante il quale gli vennero appoggiati enormi massi sul torace (una pratica usuale, all’epoca). Non confessò e, quando le pietre gli sfondarono la cassa toracica, morì.
Sono stato a Salem il 19 luglio. La città si trova pochi chilometri a nord di Boston, sul mare e ha poco più di 40.000 abitanti. Il personaggio più famoso a cui Salem ha dato i natali è lo scrittore Nathaniel Hawthorne (il suo lavoro più conosciuto da noi è La lettera scarlatta, è nato nel 1804). Il suo cognome originario era Hathorne, lo stesso di uno dei persecutori delle streghe. La “w” aggiunta serve a rendere meno facile collegare l’antenato a Nathaniel, che di quella vicenda si vergognava profondamente.
Ma se Hawthorne è la gloria di Salem, è tutto da verificare che la maggioranza dei turisti che oggi visita la città (il sottoscritto incluso) lo faccia per andare alla casa in cui è ambientato il suo libro più celebrato (The house of 7 gables, tradotto in Italiano come La casa dei 7 abbaini) o la casa in cui è nato (e che è stata strategicamente smontata e spostata vicino a quella dei 7 abbaini). La prima fermata a Salem è in effetti il Museo delle Streghe.
Se vogliamo, non è nemmeno un Museo. Piuttosto, si tratta di una ricostruzione della vicenda fatta attraverso una presentazione audio (testi letti da attori, con tanto di Inglese antico) aiutata da una serie di pupazzi che ci aiutano a fare mente locale, mentre viene ripercorsa la vicenda. Insomma, è quello in cui gli americani sono maestri: la fiction.
Se gli americani hanno un problema, è che spesso poi alla fiction che sanno così bene creare, ci credono anche. La storia degli Stati Uniti, infatti, non è tanto una raccolta di fatti e delle prove che servono a dimostrarli e contestualizzarli, ma piuttosto un racconto nel quale qualche dettaglio viene aggiustato per rendere il racconto stesso più accattivante.
Non a caso, se gironzolate per Salem, trovate un numero impressionante di persone che leggono i tarocchi, prevedono il futuro, magari preparano anche qualche pozione magica. Insomma: streghe. A Salem convergono i credenti nel rito Wicca, una forma di religione duoteistica (che venera un dio e una dea, o dea madre), una specie di aggiornamento ai tempi nostri dei riti pagani e che, in qualche modo, autorizza i riti magici. Negli Stati Uniti, è legale da qualche anno.
A Salem esisteva a inizio secolo anche una squadra di baseball, inserita nella New England League (il New England raggruppa diversi Stati, tra i quali il Massachussets; la lega è stata operativa fino al 1949) e che si chiamava Salem Witches.
Per quel che riguarda la caccia alle streghe, comunque, c’è poco da scherzare. Ad accusare ingiustamente qualcuno e rovinargli la vita, ci vuole un attimo. La cantante Mia Martini (è un esempio) è morta con addosso la infamante nomea di iettatrice. Io poi ricordo anche altri esempi, magari qualcuno (estate 2011?) mi può pure riguardare, ma eviterò di mettermi a fare l’elenco. Anzi, lascio a voi indovinare e, semmai, lasciare qualche commento.
Per la cronaca, le streghe di Salem sono state riabilitate solo nel 2001.