L’Italia rimonta e vince contro il closer del Messico

BASEBALL, World Baseball Classic 2017

Non mi rendo ancora bene conto di cosa ha combinato l’Italia nel nono attacco della sua prima partita al World Baseball Classic 2017. Gli azzurri erano sotto 9-5 al termine di una partita nella quale si potevano individuare 2 momenti capaci di far svoltare la partita a favore del Messico: l’errore di Cecchini in apertura di terzo inning, che aveva riportato in vantaggio i padroni di casa,  e il turno alla battuta da 9 lanci di Efren Navarro al quinto contro Venditte, che gli ha permesso di limare la base ball che ha consentito al Messico di allungare. Gli azzurri erano sotto 9-5 e il Messico ha mandato in pedana nientemento che Roberto Osuna, la giovane (classe 1995) stella dei Toronto Blue Jays. Per capirci: Osuna ha firmato nella stagione 2016 di MLB 36 salvezze. Ma evidentemente, a mettere in croce i closer del Messico l’Italia ci ha preso gusto. Sergio Romo nel 2013 era reduce da 38 salvezze con i San Francisco Giants e aveva vinto le World Series. Entrò a lanciare con un vantaggio di un punto, ne subì 2 e perse la partita. Ma bisogna dire che la difesa (specie l’attuale manager Edgar Martinez all’esterno) non lo aiutò più di tanto.
Quel che è successo questa notte è che l’Italia ha fatto scendere dal monte Osuna senza che il giovane fenomeno ottenesse un solo out. Certo, il Messico ha commesso un errore grave con il suo interbase Cruz. Sopra 9-7 e con Liddi in seconda, Cruz ha cercato di accelerare la difesa di una rimbalzante lenta di Butera per eliminare Liddi (partito sul contatto nonostante non ci fossero out e la palla fosse davanti a lui) in terza. Ha finito col perdere la palla e mettere quindi il potenziale punto del pareggio italiano in prima. Decisivo è stato anche il fatto che, sulla linea di Nimmo a basi piene, l’esterno destro messicano Verdugo non è riuscito a trattenere la palla che aveva preso al volo in tuffo. L’out sarebbe stato probabilmente decisivo, visto che il Messico non avrebbe avanzato gli interni e il seconda base Urias avrebbe, giocando in posizione canonica, avuto l’occasione per dare il via al doppio gioco sulla radente di Andreoli. Ma Urias era avanzato, la battuta di Andreoli l’ha solo rallentata e Butera e Maggi (entrato come pinch hitter, ha conquistato la base ball con un turno da 10 lanci e spedendo la palla in foul  3 volte sul conto di 2-2 e una sul conto pieno) hanno segnato i punti decisivi.
L’Italia ha iniziato il nono inning sotto nel punteggio 9-5 e ha vinto contro il Messico 10-9. Il TABELLINO lo trovate sul sito della MLB. Nella foto di copertina (Miguel Tovar-Getty Images) la gioia degli azzurri dopo la vittoria.

La gioia di Marco Mazzieri

Intervistato da Michele Gallerani subito dopo la fine della partita, il Commissario Tecnico Marco Mazzieri ha enfatizzato la grande prestazione (12 valide, inclusi i fuoricampo di Andreoli, Segedin, Colabello e Butera) del suo attacco: “Ho visto grandissimi turni, abbiamo veramente giocato per vincere ogni lancio contro un closer come Osuna”.
Abbiamo già accennato alla corsa non ortodossa (ma fruttifera) di Liddi tra la seconda e la terza al nono. In apertura di inning Cervelli aveva preso un rischio che normalmente si decide di non correre quando si è sotto di 4 punti: ha cercato di trasformare un singolo in un doppio. Per fortuna dell’Italia, c’è riuscito.
Secondo Mazzieri, quel rischio è stato “la scintilla” che ha acceso il fuoco della rimonta.
La dichiarazione completa di Mazzieri la trovate sul canale YouTube della FIBS. Fate click sotto

Il closer del Messico

Roberto Osuna aveva dichiarato prima della partita che giocare al Classic davanti al pubblico messicano era il classico “sogno che diventa realtà, significa tutto per noi” e aveva garantito che sarebbe stato pronto a dare il suo contributo in “qualsiasi situazione” i tecnici avessero deciso di utilizzarlo.
Il manager del Messico Edgar Martinez aveva detto ai telecronisti di FOX che considerava la partita come “la gara 7 delle World Series”. E l’ha giocata come una gara 7, affidando l’ultimo inning al suo miglior rilievo, nonostante un vantaggio di 4 punti avrebbe potuto consigliare di risparmiare Osuna per le prossime 2 partite. Probabilmente Martinez ha pensato che, visto il giorno di riposo prima della gara con Portorico, era meglio stare sul sicuro.
Osuna stesso aveva espresso orgoglio sulla qualità del parco rilievi del Messico: “Abbiamo uno dei migliori bull pen del torneo”.
E, prima di lui, Torres, Soria e Romo avevano pienamente giustificato questa affermazione, concedendo agli azzurri una base e una valida in 3 inning.

Il bull pen dell’Italia

Non avevo inizialmente capito tanto bene come mai Mazzieri avesse deciso di rilevare al quarto il suo partente Maestri dopo che questi aveva ottenuto il primo out facendo battere a terra la star Adrian Gonzalez (lo shift approntato dalla difesa azzurra lo ha neutralizzato: lo slugger dei Dodgers ha chiuso a 0 su 5). E non tanto perché Da Silva è entrato male in partita (fuoricampo dell’omone Amador, singolo di Navarro, colpito Cruz, singolo di Elizalde), piuttosto perché notavo come Maestri avesse comunque superato i 50 lanci e sarebbe stato in ogni caso costretto ai 4 giorni di riposo. E soprattutto, perché Maestri  (che, da quel che ho visto in TV, era perplesso quanto me) sembrava avere la situazione sotto controllo. Mi è stato fatto notare che è vero che Maestri ha superato i 50 lanci, ma lo ha fatto per ottenere l’out su Gonzalez, quindi non sarà costretto ai 4 giorni di riposo e, almeno in teoria, torna disponibile per l’ultima partita del girone.
Un bel doppio gioco (DescalsoCecchiniColabello) ha aiutato Da Silva a limitare a 2 i punti messicani del quarto inning, ma non è stata in generale una gran giornata per i rilievi italiani, se si eccettua Romano, che ha lanciato il nono ed è stato l’unico pitcher azzurro a non concedere valide.

Le prospettive

Gli azzurri ora si possono godere (questa notte) VenezuelaPortorico e prepararsi alla sfida di sabato con lo stesso Venezuela.
Personalmente, ritenevo l’ipotesi di una vittoria in un girone di questo spessore tecnico un grandissimo successo e ne sono sempre più convinto, anche perché aver battuto il Messico dovrebbe (non c’è certezza, ma siamo oltre la metà dell’opera) garantire agli azzurri l’accesso al tabellone principale del Classic 2021. Ma è ovvio che l’appetito vien mangiando e l’Italia deve porsi l’obiettivo di quella seconda vittoria che la porterebbe di nuovo tra le prime 8. Quali potenze siano Venezuela e Portorico (gli azzurri lo affrontano domenica) l’ho già scritto nel primo articolo di questa serie ed è ovvio che contro queste squadre servirà un monte di lancio quasi perfetto. Che l’Italia sappia segnare punti, penso si sia invece già capito.

Il World Baseball Classic a Miami

I Campioni in carica della Repubblica Dominicana hanno iniziato con una convincente vittoria (8-2) contro il Canada alla fine di una partita senza storia (15 valide a 6; un homer di Castillo l’ha instradata al secondo) ma che lascia comunque un episodio da ricordare: l’impressionante fuoricampo dello slugger dei Blue Jays Bautista.

Gli Stati Uniti debuttano con la Colombia questa notte.

Il World Baseball Classic in Asia

Un grande slam di Alfredo Despaigne al quinto ha dato a Cuba tutti i punti necessari per battere (4-3) l’Australia e accedere alla seconda fase assieme al Giappone che, da parte sua, ha battuto (7-1) questa mattina la Cina e conquistato dunque il primo posto (con conseguente premio) del girone.
Cuba e Giappone restano a Tokyo, dove tornano ad affrontarsi martedì 14 nel secondo round. Il girone per altro si apre nella notte tra sabato 11 e domenica 12 con la partita tra Cuba e Israele.