Io e la SABR

BASEBALL, SCHIROPENSIERO, SPORT

Alla Scorer Convention, poco prima del mio intervento, si è presentata la SABR Italia. Resa famosa dal libro di Michael Lewis “Moneyball” (libro troppo letto, in Italia, soprattutto dopo che è arrivato in mano a gente che non ha gli strumenti per capirlo; è diventato un film con Brad Pitt), la Society for American Baseball Research ha rivoluzionato il modo di leggere le statistiche del baseball, al punto che il suo sistema di analisi si chiama oggi sabermetrica. Ma nonostante questo, non può certo riscrivere la storia.

Marco Campani della SABR alla Scorer Convention
Marco Campani della SABR alla Scorer Convention

Ammetto che quando Marco Campanini della SABR Italia (o, per usare la terminologia loro, del capitolo italiano della SABR) ha detto che: “Lo scopo è arrivare a scoprire le origini del baseball italiano”, ho rischiato l’ictus.
Ma come?! Non ha letto questo: “Il baseball appare per la prima volta in Italia dal 23 al 27 gennaio 1884 a Livorno”? E’ sul sito della FIBS e si tratta della sintesi da cui è partito il lavoro che si è concluso con la pubblicazione (2006) di Un diamante azzurro, il libro che narra la storia del baseball e del softball in Italia. Di questo volume esiste (2009) una versione in Inglese, come spiego nella sezione PUBBLICAZIONI STAMPATE di questo sito.
Sul sito della FIBS è inoltre possibile visitare l’ampia sezione storica, a cominciare dal MUSEO VIRTUALE curato da Roberto Buganè. Nell’albo d’oro stiamo inserendo tutti i risultati delle partite giocate nei campionati italiani a partire dal 1948 (anno in cui viene giocato il primo campionato riconosciuto dalla FIBS) e sono on line le SCHEDE VITA di tutti i giocatori con almeno una presenza nel massimo campionato di baseball (oggi IBL) dal 1960 a oggi. Mi auguro presto, saranno disponibili i dati dal 1956 al 1959.
I dati dal 1948 al 1955 non sono invece facili da reperire, anche perchè non veniva fatta una raccolta sistematica.

Il mio intervento alla Convention dei classificatori voleva proprio enfatizzare l’esigenza di non perdere l’occasione che ci è offerta, come generazione di mezzo: quella di lasciare a chi viene dopo di noi un quadro preciso di quello che è successo prima. Oggi possiamo ancora procurarci i dati dalle fonti dirette, domani chissà. Come dice lo scrittore Paolo Nori (riprendo la citazione dal suo libro Noi la farem vendetta che è riportata su Un diamante azzurro): “Se vogliamo conoscere la storia dobbiamo fare come faceva il primo nichilista attestato nella storia della letteratura Evgenij Vasil’ev Bozarov, Mosca, 1862, che per capire com’erano fatte le rane le catturava e le sezionava e noi con la storia dobbiamo fare così, finchè siamo in tempo…”.

L’analisi statistica può (magari deve) essere un supporto alla ricerca storica, ma se prima non si ha consapevolezza dei fatti, l’analisi diventa sterile.
L’Italia è un paese quasi completamente senza memoria. Sembra essere una nostra vocazione nazionale, quella di vivere il presente e basta. Il mondo del baseball, non fa eccezione. Io stesso non sapevo nemmeno chi fosse Giuseppe Ghillini, prima che Marco Landi lo intervistasse per Un diamante azzurro, realizzando quel proposito espresso da Bozarov qualche riga sopra. “Sezionare” la storia, “finchè siamo in tempo”. Perchè Ghillini, quasi centenario, è morto poco dopo. E se Landi non fosse andato a casa dell’Ingegnere ed ex Presidente della FIBS, avremmo perso l’ennesima occasione.

Bruno Beneck ha praticamente cercato di cancellare dalla storia del baseball italiano Ghillini, così come Aldo Notari ha cercato di cancellare dalla storia del baseball italiano Bruno Beneck e dalla storia del baseball mondiale Robert (detto Ish) Smith. Io sono convinto di essere riuscito a evitarlo, con Un diamante azzurro e con The game we love, il libro sulla storia della IBAF. Ma ora che questi libri ci sono, bisogna anche leggerli.

Questo chiedo ai ragazzi che hanno iniziato il capitolo italiano della SABR: prima di tutto, andate alle fonti, partite da quello che c’è. Quello che ancora non c’è, magari lo potremo scoprire assieme.
Io, ad esempio, fino a poche settimane fa non sapevo chi fosse Ed Abbaticchio. E sono stato contento di averlo scoperto.