Il Mastodonte

FICTION E PROGETTI EDITORIALI, le mie bestie

Riassumendo: i Dinosauri sono apparsi sulla terra 230 milioni di anni fa e si sono estinti tipo 65 milioni di anni fa. A quell’epoca erano già apparsi diversi animali che popolano ancora la terra (di certo, gli squali; presto o tardi, mi scatenerò su di loro).

Oggi vogliamo arrivare a un’epoca molto più vicina a noi. Attorno a 4 milioni di anni fa infatti popolava la terra un gigantesco antenato dell’elefante. Sto parlando del Mastodonte, conosciuto come Mammut e si è estinto un 10.000 anni fa. Il Mastodonte non è da confondere con la versione lanosa (Mammuth, parente più prossimo dell’elefante, in particolare di quello asiatico), che si è estinta solo 3.500 anni fa e, come abbiamo visto, potrebbe tornare a popolare la terra, vista la concreta possibilità di clonarlo.
E’ bene chiarirlo: il Mastodonte (o Mammut) e il Mammuth appartengono a 2 specie diverse: mammutidae (estinti) ed elephantidae (evidentemente, ancora esistenti)

Il 22 dicembre del 2011 sono andato in auto da Antigua, bellissima città del In posa con il mastodonte di EstanzuelaGuatemala, a Quiriguà, che ospita un sito archeologico di notevole interesse per chi ama la cultura Maya (las ruinas, per i locali) e una serie impressionante di piantagioni di banane. Si tratta di un viaggio di 338 chilometri sulla Panamericana (caretera atlantica, questo tratto), che non è come fare 338 chilometri sulla A1. Dopo un 200 chilometri, si prende la direzione di Zacapa e si arriva a Estanzuela.
Questa era una zona di passaggio per i primi colonizzatori spagnoli che cercavano una  via per il mare, ma oggi davvero non esisterebbe motivo per venirci. Estanzuela ha poco più di 11.000 abitanti e un sole ferocissimo. Ma è anche sede del Museo di Paleontologia e Archeologia dove si trova ricostruito lo scheletro di un Mastodonte enorme.
Il Museo sorge proprio sul sito dove, negli anni ’40 del secolo scorso, vennero rinvenuti diversi fossili. Fu solo nel 1974, per iniziativa di Roberto Woolfolk Saravia, che venne creato il Museo, con lo scopo proprio di esibire questi fossili straordinari. Si tratta di resti di animali vissuti nel Cenozoico che, come era geologica, volendo è ancora in corso. Comunque: lo scheletro che è stato ricostruito a Estanzuela appartiene a un Mastodonte vissuto circa 50.000 anni fa. Si tratta comunque di un animale che non ha convissuto con l’uomo. La separazione tra l’Australopiteco e il genere Homo data infatti a un paio di milioni di anni fa. E l’Homo Sapiens da parte sua abita la terra da circa 200.000 anni. Ma non questa zona dell’America, dove la presenza dei più antichi tra i nostri antenati non risale a prima di 10.000 anni fa.

Il nostro Mastodon Herbivore era alto circa 3 metri e mezzo. Sarebbe stato pericolosissimo, se non fosse che (come dice il suo nome latino) era erbivoro.
Io mi sono fotografato vicino al nostro Mastodon, in modo che si capisca la differenza di proporzione. Siamo particolari, noi esseri umani. Così piccoli, fragili e apparentemente indifesi, ma alla fine siamo ancora qui. Mentre questi formidabili abitanti della terra ci hanno lasciato solo questi scheletri.
Non so se è un pensiero sconnesso o meno, ma noto che con il passare del tempo i manufatti sono sempre più piccoli. Forse anche la natura si comporta così.

Per concludere: magari c’entra poco con quello di cui abbiamo parlato fino ad ora, ma il Museo di Estanzuela contiene un altro fossile di grande rilievo. Si tratta dello scheletro di un enorme Perezoso, ovvero un antenato del bradipo, ormai estinto da tempo immemorabile. Questo tipo di animali era molto comune nel Continente Americano un paio di milioni di anni fa e poteva raggiungere una dimensione di 5 metri.