Il 19 aprile, in uno dei quotidiani scambi di messaggi sui Red Sox, Gianluca Magnani mi ha segnalato la vittoria ottenuta da Bronson Arroyo per i Reds sugli Orioles. Scriveva Magnani: “è uno dei miei ragazzi”.
Bronson Arroyo e gli altri ragazzi
Bronson Arroyo era nella rosa dei Red Sox che nel 2004 hanno interrotto la maledizione di Babe Ruth. Il 24 febbraio ha compiuto 40 anni. La sua carriera sembrava finita 2 volte: nel 2014 per l’operazione di Tommy John (aveva appena firmato un contratto da 23 milioni garantiti in 2 anni con i DBacks…) e nel 2016 dopo che lo avevano rilasciato i Nationals. Quest’anno ha firmato un contratto di Minor con i Reds di Cincinnati (per i quali aveva lanciato dal 2006 al 2013) e si è conquistato il posto durante lo Spring Training.
Ma a me oggi interessa quel che ha fatto nel 2005: ovvero incidere il disco Covering the Bases. Si tratta di 12 cover di canzoni molto celebri, tra cui Slide dei Goo Goo Dolls e Black dei Pearl Jam, che Arroyo ha eseguito dal vivo a Fenway Park nell’estate del 2016 proprio con Eddie Vedder e compagni. Sotto trovate il video, in copertina vedete Arroyo sul palco.
La particolarità del disco è che è nato nello spogliatoio dei Red Sox (“c’era un’ottima acustica” dirà poi Arroyo), dove il pitcher intratteneva i compagni durante l’indimenticabile stagione 2004. Non a caso, alla registrazione hanno partecipato Theo Epstein (allora General Manager), lo scrittore Stephen King (al cui libro Faithful si ispira l’idea di seguire i Red Sox ogni giorno della stagione 2017 e dunque anche questa serie di articoli; King contribuisce con un parlato alla cover di Everlong dei Foo Fighters ) e gli altri Red Sox Johnny Damon, Kevin Yukilis e Lenny Di Nardo (che contribuiscono con le loro voci al rifacimento di Dirty water degli Standells).
Bronson Arroyo e Lenny DiNardo
Lenny Di Nardo, lanciatore mancino classe 1979, è apparso in 22 partite di quella stagione 2005. Ha anche lanciato per la nazionale italiana al World Baseball Classic 2006 e 2009. Attraverso il messanger di Facebook mi conferma tutto: “Io, Yukilis e Damon parliamo durante l’introduzione e poi diamo supporto ai cori durante la canzone”.
Di Nardo e Arroyo hanno anche suonato in Tessie dei Dropkick Murphys, che hanno girato il video ufficiale (lo trovate sotto) a Fenway Park indossando le casacche dei Red Sox. Per la cronaca, la band suonerà in Italia l’11 luglio al Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano).
Lenny Di Nardo ha giocato l’ultima stagione di Major League nel 2009, lanciando 5 gare da partente per i Kansas City Royals. Ha giocato in Doppio e Triplo A per Oakland nel 2010 e 2011 e lanciato da partente per Lancaster (nella indipendente Atlantic League) nel 2013.
“Adesso mi sono ritirato dal baseball” spiega “Ma in compenso suono la chitarra tutti i giorni”.
La sua prossima esibizione sarà giusto sabato 29 aprile. La Foundation to be named later (iniziativa di Theo Epstein e del fratello gemello Paul) organizza un evento dedicato ai Red Sox e ai Cubs (oggi Theo Epstein è il Presidente dei Cubs), che inizia con un pranzo (e raccolta fondi) venerdì 28 e prevede una serata in musica al Paradise Rock Club di Boston nel corso della quale si esibiranno 3 gruppi. Di Nardo suonerà con i Boston Hot Stove All Stars: Peter Gammons, Theo Epstein, l’organista dei Red Sox Josh Kantor e molti altri. Parteciperà come ospite speciale Eddie Vedder dei Pearl Jam e ci sarà addirittura uno degli altri: Bernie Williams.
“Quella degli Epstein è una grande iniziativa” conclude Di Nardo “Raccoglie molti soldi, che distribuisce ai più bisognosi. Io mi ci impegno da ormai 8 anni”.
A proposito di Peter Gammons (classe 1945, è uno dei più celebri giornalisti di baseball), è un fan dei Pearl Jam e suona addirittura una Fender Statocaster, la chitarra elettrica per eccellenza. La prima appartenne a Hank Marvin degli Shadows, ma l’hanno poi suonata tra gli altri George Harrison, Jimi Hendrix, Eric Clapton, Frank Zappa, David Gilmour, John Frusciante dei Red Hot Chili Peppers, The Edge degli U2, Kurt Cobain…
Il 4 luglio 2006 ha pubblicato un suo disco, che si intitola Never slow down, never grow old e che contiene canzoni originali e cover, tra le quali Death or glory dei Clash e Model citizen di Warren Zevon.
Guarda la foto che ho messo su Facebook e dimmi se non è dimagrito…il problema è che giocava meglio da grasso. E non si faceva male
Io l’ho visto scritto sempre e solo Youkilis, compreso sulla sua maglia, nelle figurine e in qualsiasi rivista. Dappertutto.
Se Sandoval adesso è magro Schiroli è diventato bassetto.
Di YouTube lo so ma a me piacciono gli oggetti originali.
Io l’ho trovato scritto in tutti e 2 i modi…ma adesso Sandoval è magro…quasi tutti i pezzi di “Covering the bases” si trovano su YouTube
Youkilis non Yukilis. Giocò più in prima che in terza perché considerato troppo “pudgy” per la terza. Se era pudgy lui Sandoval come lo si può definire?
“Covering the Bases” lo presi anni fa a meno di 1 euro su Amazon.it da un venditore USA.