World Series: adesso ci siamo

BASEBALL

Mi sta venendo un po’ d’ansia perché, alla fine, a essere più o meno allo stesso fuso orario di Boston, andrà a finire che le World Series non le potrò vedere. Comunque, le posso sempre presentare.

Si può sempre fare come il mio socio Gianluca Magnani e mettere su la faccia di circostanza. Sostenere che i Dodgers sono più forti, potrebbe anche portare fortuna.
In verità, non c’è nulla che lasci presagire che i Dodgers sono più forti dei Red Sox. In regular season Los Angeles ha vinto 92 partite, che sono ovviamente tante (vincendone poche, raramente si vince una Division MLB…), ma sono anche 16 in meno rispetto alle 108 di Boston. E per vincere la National League, nella serie di finale sono dovuti arrivare alla settima partita.

Le principali similitudini tra i Dodgers e i Red Sox sono nel monte stipendi e nella antipatica tendenza a subire infortuni. Los Angeles e Boston sono le squadre che spendono di più per pagare i giocatori e quindi ritrovarle alle World Series non è una sorpresa. Come abbiano fatto a vincere così tanto pur perdendo, per periodi piò o meno lunghi, giocatori importanti dimostra solo che hanno rose complete.

A Los Angeles mancherà Corey Seager, che non è un’assenza da poco. Ma possono sempre contare su un line up fatti di battitori che lo scout MLB Kimball Crossley ha descritto sul Boston Globe come jerks. Nel gergo del baseball italiano si potrebbe tradurre con ignoranti. Sono quei battitori tutta forza, che tirano sempre la palla. Parliamo di Cody Bellinger, Joc Pedersen, Yasiel Puig, Manny Machado. Come fermarli?
Con molti lanci off speed e posizionando bene (in particolare nella zona esterna) le rare palle veloci che gli si fanno vedere. Naturalmente, dirlo stando qui seduto al computer è facile. Farlo è abbastanza difficile. Specie per i lanciatori destri (Eovaldi e Porcello).

Naturalmente, non è che i Dodgers possano stare tranquilli, affrontando il line up dei Red Sox. Che però dovrà fare i conti con lanciatori mancini di primo piano come Clayton Kershaw (che con ogni probabilità lancerà la prima partita contro Chris Sale, duello niente male), il coreano Hyun Jin Ryu e il veterano Rich Hill. Il quarto partente è un rookie: Walker Buehler.
A livelli di rilievi, non si può negare che Los Angeles abbia più alternative. Pedro Baez, Kenta Maeda, Caleb Ferguson, il veterano Ryan Madson, Alex Wood e il closer Kenley Jansen.
Alla pattuglia i Red Sox stanno pensando di aggiungere Steve Wright, che sembra essersi ripreso dal guaio al ginocchio, almeno abbastanza per giocare. Visto che il manager Alex Cora ha deciso di giocare le World Series con 11 lanciatori, quindi di tenere in rosa Swihart, se sceglie di portarsi Wright dovrà escludere uno tra Hembree e Workman, che al momento è il maggiore indiziato, visto come sta lanciando.

Alex Cora sceglie Chris Sale per gara 1 delle World Series
Alex Cora (a sinistra) e Chris Sale

Martedì sera, come detto, la palla andrà a Chris Sale. Che pur chiamandosi Chris Sale, è tutto sommato un’incognita. Ha iniziato la post season dopo un’assenza per infortunio e ha saltato gara 5 contro gli Astros per un misterioso problema allo stomaco. Che lui ha poi venduto come un’irritazione dovuta a un anello che porterebbe all’ombelico. Essendo pur sempre un lanciatore mancino, glielo concederemo.
Mercoledì in gara 2 lancerà David Price, che in gara 4 a Houston ha battuto Verlander, lanciando forse la sua miglior partita da quando è un Red Sox.

Come sempre, le World Series pongono alla squadra di American League cosa fare per ovviare al fatto che sul campo di National League non si può usare il battitore designato. I Red Sox stanno addirittura pensando di utilizzare in seconda Mookie Betts. Che non possano rinunciare a JD Martinez, è ovvio. Nel caso decidano di mantere Betts in campo esterno e utilizzare o Kinsler o Holt in seconda, visto lo stato di forma di Bradley, potrebbe essere Benintendi il sacrificato. Ma sarà un problema da porsi a partire da venerdì.

Chiudo con una notizia: il capo del gruppo di arbitri designati dalla MLB per le World Series è Ted Barrett. Si tratta di un veterano di 21 stagioni, che è già stato designato 3 volte (2007, 2011 e 2014) per le World Series, ma mai come Crew Chief. Barrett, che è dottore in Telogia, è l’unico arbitro della storia che è stato dietro casa base per più di un perfect game: quello di David Cone nel 1999 e quello di Matt Cain nel 2012.

Ted Barrett crew chief world series
L’arbitro Ted Barrett

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