Torna la guida Baldhead: nuove recensioni nel centro di Rimini

La guida gastronomica Baldhead

Con l’inizio della stagione del baseball, tornano le attese teste pelate per i ristoranti

Metti che sei a Rimini e piove. Anche in primavera, è una bella disdetta, considerato che il baseball è il famoso sport del a volte si vince, a volte si perde e a volte piove. Allora, ci si deve pur consolare.
Questo pezzo integra a tutti gli effetti la parte della guida Baldhead dedicata a Rimini centro.

Il Pescato del Canevone
Il Pescato del Canevone

Tra gli edifici medievali del centro storico di Rimini, il Canevone di Santa Maria della Misericordia di Venezia rappresenta un raro esempio di edificio civile dell’epoca giunto in buono stato ai nostri giorni. Ovviamente, sto copiando. E aggiungo: il nome deriva da canava, cioè dove si vende vino al minuto. Imparo anche che è adibito a magazzino dal 1400.
Il punto è che al piano terra di questo edificio si trova il ristorante Il Pescato del Canevone. Che fa un vanto talmente grande di avere pesce fresco, che recentemente ha chiuso per un intero week end a causa del fatto che i pescherecci non potevano uscire.
Il Pescato ha in effetti un suo peschereccio e non ha un menu. Nel senso che nella sala c’è una lavagna sulla quale si trova scritto cosa il peschereccio ha riportato.
Greta, Filippo, Arianna e Alberto firmano la home page del sito del ristorante. Non so chi, ma uno di loro è praticamente il sosia dell’allenatore del Godo Daniele Fuzzi. Con uno humor molto più surreale, però.
Il Pescato è ritenuto da molti il miglior ristorante di Rimini, ma secondo me la cucina non ha la personalità di quella del Lurido, di cui abbiamo parlato nell’altro articolo dedicato a Rimini.
La casa non offre la scivolata di antipasti di cui molti ristoranti di pesce fanno un vanto. In effetti, si tratta di una abitudine ligure e non romagnola. Volendo rimanere sul romagnolo, io consiglio di aprire con i sardoncini fritti, che sono freschissimi e molto saporiti. Sempre ammesso che quando ci andate voi siano sulla lavagna. Ho poi assaggiato il risotto, che era cotto benissimo e cucinato con pesce fresco. Ma l’intingolo, non è uscito dei più saporiti. E lo stesso posso dire delle cozze alla tarantina: fresche, cotte benissimo, ma non proprio indimenticabili come sapore.
Se vi piacciono le bollicine (come a me), la carta dei vini risulta particolarmente ben assortita.
L’ambiente è squisito, il prezzo ne consegue: un 40 euro si spendono facili, con antipasto e un piatto.

4 teste pelate 

Cena con baratto alla "Saraghina" di Rimini
Cena con baratto alla “Saraghina” di Rimini

La Saraghina è un irridescente pesce dell’Adriatico, laddove irridescente vuol dire che assume i colori dell’iride, dalla carne molto saporita. Il suo nome scientifico è Sprattus Sprattus, ma è conosciuto (grazie al naturalista svedese Linnaeus, che ha nominato un po’ tutti gli animali della terra e del mare) anche come Clupea Papalina. Si pesca da aprile a luglio.
La Saraghina è anche un nuovo marchio di occhiali da sole che: rappresenta il brio, la spezieratezza e il colore della terra di Federico Fellini.
In ultima analisi, però, è un ristorante sul lungomare Murri di Rimini che è balzato all’onore delle cronache locali per aver proposto un’idea anti crisi: offrire i suoi piatti in cambio di prodotti o servizi. E’ un’idea che il ristorante L’e’ Maiala di Firenze ha reso celebre grazie anche alla pubblicità che ha dato via Twitter Roberto Saviano.
“Lavare i piatti è un cult nella cultura generale” spiegano i titolari Danilo Bascucci e Michele Paesani “Ma richiede il rispetto delle norme per l’assunzione dei dipendenti”.
Ergo, loro preferiscono: “Materie prime, oggettistica e servizi”.
Il rischio di dover pagare con il baratto c’è stato, visto che non funzionava la mia carta di credito VISA. Comunque, a parte la delusione dovuta al fatto che il cameriere non ci ha ritenuti in grado di mangiare 2 porzioni di antipasto, abbiamo particolarmente gustato gli spaghetti alla chitarra con i frutti di mare.
L’ambiente è più simile alla pizzeria e il prezzo va di conseguenza: attorno ai 30 euro.

3 teste pelate

LA GARGANTA DEL PATO

Per il Pato, è stata un’apoteosi.
Al Pescato ha trovato il primo che ha fatto una figura peggiore di quelle che di solito fa lui, visto che ha chiesto al cameriere di offrirgli la Sambuca e il sosia di Fuzzi ha risposto: “Non è previsto”. E’ stata un’occasione per attaccare bottone col sopra citato sosia ed estorcergli un Rum stravecchio e cioccolato fondente da urlo.
Alla Saraghina, addirittura, era raccomandato come gli piace. Antonella, quella che avuto l’idea del baratto, ha chiesto ripetutamente com’eravamo stati. Salvo non offrirci nulla, nemmeno gli splendidi dolcetti che accompagnano il caffé (d’altra parte, non abbiamo ordinato il caffè…). Ma ho visto un Pato contento.

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