Teotihuacan: misteri e meraviglie

Messico 2012-2013, VIAGGI

A Città del Messico c’è un ristorante, che si chiama El Cardenal. E’ rinomato, anche perché molto tradizionale, sia come arredamento che come menu. Dopo aver verificato che è chiuso all’ora di cena (mah…), ci siamo andati per pranzo. Erano circa 10 minuti all’una e la ragazza che accoglie i clienti ha sentenziato: “Se volete far colazione, va bene. Ma il pranzo inizia all’una”.
Ripeto: mah. Uno dei ristoranti più rinomati di Città del Messico fa delle gran colazioni e dei pranzi (a partire dalle 13). E in effetti, la guida ‘Lonely Planet’ mette in guardia dal rischio di trovare tutto chiuso per cena.
In verità però, i ristoranti aperti (anche fino a tardi) sono parecchi. Io consiglio assolutamente l’Hostaria Santo Domingo e il suo Chile en Nogada, detto anche il piatto della rivoluzione. Si tratta di un peperone ripieno di carne di maiale e frutta, ricoperto da una salsa di noci. Una leccornia. Se poi pensate che magari lo hanno mangiato, seduti al vostro stesso tavolo (il locale aprì nel 1916…), Emiliano Zapata e Pancho Villa…Il Chile vi viene servito mentre una cantante di una sessantina d’anni fa tutto il repertorio di Astor Piazzolla nell’indifferenza generale.
Se avete più pretese, vi invito ad andare a Los Girasoles. Molto più caro, questo ristorante ha un servizio di primissimo piano e una vista fantastica, dai tavolini all’aperto. Anche qui ho mangiato il Chile en Nogada. Ma non era così buono e, soprattutto, così abbondante.

In cima alla Piramide della Luna a TeotihuacanAmmetto che prima di arrivare in Messico non avevo mai sentito parlare di Teotihuacan. Colpa mia, naturalmente, visto che si tratta del più grande sito archeologico di tutta l’America Latina. Ma anche colpa dei messicani, che certamente pubblicizzano molto di più le rovine Maya dello Yucatan e del Chiapas.
A Teotihuacan si arriva in autobus dal terminal norte della metropoli. Si tratta di un viaggio di poco più di 40 chilometri (fino alla valle di Anahuac), quindi tutt’altro che faticoso. Dal centro al terminal si arriva in metropolitana. E’ efficientissima, la metropolitana di Città del Messico. Anche se è abbastanza sconsigliabile negli orari di punta, quando si è tutti appiccicati e il rischio di essere borseggiati è molto grande. Meno magari per me che per altri, visto che sono un autentico gigante, in mezzo alla popolazione locale. Se vi derubano, denunciate dice un (poco tranquillizzante) cartello. E’ interessante comunque notare come sono stati arricchiti i percorsi a piedi tra un cambio e l’altro. A La Raza, una stazione molto grande, si cammina tra foto che parlano di ambiente e, addirittura, un mini planetario.
E’ il tema giusto per prepararsi a Teotihuacan. L’orientamento della città è infatti rivolto al punto in cui il sole tramonta sull’orizzonte occidentale durante il solstizio di primavera.  Lo stesso della Piana di Giza in Egitto. C’è chi, osservando Teotihuacan dalla Piramide della Luna, dice che gli edifici raffigurano le orbite dei pianeti del sistema solare.

E’ innegabile che attorno a Teotihuacan ci siano tanti misteri. Il primo: chi erano coloro che hanno costruito la città? I primi edifici furono eretti nell’anno 100 e all’epoca dello sbarco dei Conquistadores, Teotihuacan non solo era stata abbandonata, ma le sue Piramidi erano coperte. Una delle battaglie tra Cortés e gli Aztechi si svolse vicinissima alla città, ma nessuno se ne accorse. E dire che per gli Aztechi  Teotihuacan (che significa: il luogo dove gli uomini divennero dei) era un luogo sacro, per la precisione il luogo in cui gli Dei si erano sacrificati per dare inizio alla quinta era, quella in cui gli Aztechi vivevano, seguendo lo stesso calendario di 260 giorni degli abitanti originari di Teotihuacan.
Che civiltà fosse, onestamente non si sa. Di certo c’è che ha influenzato sia gli Aztechi che i Maya (il culto del Dio Serpente risale proprio a Teotihuacan). Una ipotesi, ricavata dai ritrovamenti fatti negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, è che la civiltà Teotihuacan abbia coperto un’area che arrivava all’odierno Honduras. E questo spiegherebbe razionalmente perché siano riusciti a influenzare sia i Maya che gli Aztechi.

Se vi recate a Teotihuacan in occasione del solstizio di Primavera, incontrerete gente che la pensa in maniera un po’ diversa. Il sito è infatti oggetto di pellegrinaggi massivi da parte di persone che abbracciano la filosofia New Age e che sono convinte del fatto che le antiche civiltà terrestri fossero in realtà indotte da razze extraterrestri di grande intelligenza e che contavano su una tecnologia che, a tutt’oggi, non possiamo nemmeno concepire.
Torniamo al fatto che gli edifici rappresentano il sistema solare. Si chiedono i pellegrini: com’è possibile, che conoscessero Plutone, un pianeta scoperto solo nel 1930? Per la verità, è abbastanza dura osservare a occhio nudo anche Giove o Saturno, ma tant’è…
Parliamo poi della Calzada de Los Muertos, la strada lungo la quale trovate tutti gli edifici meglio conservati e che collega le 2 piramidi principali: come la Piana di Giza, rappresenta la via Lattea.
Insomma, Teotihuacan sarebbe una enorme rappresentazione del cosmo conosciuto.  Un certo Hung Harleston avrebbe addirittura trovato una unità di misura (l’hunab) ottenuta dal numero 57 (la distanza che, molto spesso, separa un edificio dall’altro…molto spesso, ma non sempre…) e dividendola (mi sfugge in base a che ragionamento) prima per 3, poi per 6 e quindi ancora per 3. Il nostro ha anche trovato che il perimetro del Tempio del Dio Serpente è pari al raggio polare diviso centomila. Altro risultato di cui mi sfugge l’utilità.
E comunque, il senso di tutti questi calcoli è dimostrare una correlazioneLa Piramide di Cheope tra la Piramide di Cheope (a Giza, Il Cairo) e quelle del Sole e della Luna.

La risposta è: non c’è nessuna correlazione. La Piramide di Cheope è la più grande del mondo. Seconda sarebbe quella di Cholula (vicino a Puebla: è stata mandata in malora, oggi sembra più una collina che una costruzione dell’uomo) e terza quella del Sole. La correlazione è tutta qui.
La Piramide di Cheope è stata costruita millenni prima di quella del Sole e poi è diversa, proprio come aspetto. E aveva anche uno scopo diverso. Le Piramidi degli Egizi erano tombe ed erano lontane dai centri abitati (oggi non più; ma Il Cairo si è un attimo ingrandita, nel frattempo), quelle del Sole e della Luna (come tutte le Piramidi costruite dalle popolazioni delle Americhe) sono state costruite nel nucleo attivo della città.
Teotihuacan è stata ideata come città. La sua costruzione ha richiesto centinaia di anni, ma il progetto era preciso. Sotto il Tempio del Dio Serpente gli archeologi hanno individuato un tunnel, che nel 2010 è stato esplorato grazie ad un robot e successivamente percorso dagli archeologi in persona. A cosa servisse, non è chiaro. Ma si sospetta che l’idea di base fosse mandare truppe in avanscoperta verso l’aldilà. Quello della vita oltre la vita è un pensiero che ossessiona da sempre qualsiasi civiltà sia sorta sulla Terra.
Certo, le civiltà dell’America precolombiana avevano un interesse davvero particolare per l’osservazione del cielo. E ammetto che questo pensiero è in qualche maniera intrigante.

A Teotihuacan la visita si è svolta in un caldo notevole. Non so chi mi aveva preparato al freddo di Città del Messico, ma l’informazione che riporto è che il rischio peggiore qui è di ustionarsi con il sole.
Visto il Tempio del Dio Serpente, si punta decisi alla Piramide del Sole. La scalata è abbastanza impegnativa, lungo una serie di quasi 300 scalini. I commenti in lingua originale vanno da llego muerto (arrivo morto) a ahora o nunca (ora o mai più). Ma la visuale dall’alto è qualcosa di poderoso. La guida dice di immaginare la Piramide del Sole ricoperta di stucco rosso, cosa che le permetterebbe di assumere un aspetto infuocato, sotto i raggi del sole.
Percorrendo la Calzada de Los Muertos, il viale principale e così chiamato perché si riteneva fosse stato costruito sopra le tombe, si arriva alla Piramide della Luna. Non si può arrivare sulla sommità, però dalla prima piattaforma si ha la visuale di tutta la Calzada e della Piramide del Sole. E qui conviene aprire gli occhi, sedersi, cercare di estraniarsi dal rumore che gli altri turisti inevitabilmente producono e concentrarsi. Lo scopo è cercare di mantenere negli occhi questa meraviglia il più a lungo possibile.

Inquietante cartello alla stazione dei busLa cosa peggiore a Teotihuacan è scendere gli scalini. Sono molto piccoli e piuttosto ripidi. Per evitare momenti imbarazzanti e pericolosi, è consigliabile scendere in retromarcia e tenendosi al corrimano improvvisato di cui las escaleras sono dotate.
Alla fermata degli autobus, un cartello avverte Detenidos asaltante de autobuses. Quindi, gli attacchi a mano armata agli autobus non sono propriamente una leggenda. Così guardo con sospetto l’omino che sale per proporre ai passeggeri una coppia di biro (una addirittura dotata di mini torcia) a 10 pesos. Va a finire che gliele compro.
In metropolitana sale un tizio con tratti da indigeno e codino che ce l’ha con il NAFTA, il patto di libero commercio tra Stati Uniti, Canada e Messico.  Con invidiabile dono della sintesi, espone la sua preoccupazione per l’elezione di un Presidente del PRI. Il suo messaggio politico non lo giudico (non conosco poi così bene la realtà locale…), ma mi colpisce il fatto che sottolinei che: un popolo veramente libero è un popolo istruito. Chiede ai presenti di allontanare i loro figli dalla televisione, di cercare di conoscere la storia del loro paese.
Quando passa offrendo un cd per 10 pesos, glielo compro. Il mio computer non lo legge. Ma non so perché, sento che con quell’offerta ho fatto la cosa giusta.