I Red Sox, la squadra che vince agli extra inning

BASEBALL

L’ho scritto subito su Facebook appena finita la partita: “è stata una discreta botta di culo“. Correva l’inning numero 19 di una partita che i Blue Jays avevano condotto sul 2-0, i Red Sox avevano pareggiato al nono, avevano tenuto in piedi con uno strepitoso tiro di Bradley a casa all’undicesimo. Con Mookie Betts in seconda (doppio contro il Green Monster), Hanley Ramirez è andato sotto di 2 strike. Sul primo strike, aveva girato con tale veemenza (e anticipo) sul cambio di Rowley, che ho avuto la sensazione che si avvertisse lo spostamento d’aria. Hanley ha poi messo la palla in gioco. Mookie ha battezzato che il suo stoppone sarebbe caduto ed è partito di gran carriera verso la terza. La palla è caduta quando Betts stava per girare verso casa. Il pur formidabile Pillar, non ha potuto farci nulla. Così, al decimo extra inning, la partita è finita.

La soddisfazione per una vittoria così incredibile aumenta grazie alla rimonta degli Orioles, che dal 2-6 si sono portati sul 5-6 contro gli Yankees e al nono li hanno superati grazie a un fuoricampo di Machado. New York torna quindi a 3.5 gare e le partite da giocare sono scese a 23 (24 per gli Yankees). I Red Sox quindi respirano, anche se la situazione è tutt’altro che tranquilla.
La stampa di Boston ha l’incubo della rimonta subita nel 2011 dai Tampa Bay Rays, che a settembre erano dietro di 9 partite e finirono col vincere l’American League Est. A me toccò anche subire Joe Maddon, il manager dei Rays allora, dei Cubs oggi. Me lo presentarono alla Coach Convention italiana, che quell’anno si teneva in una località sul Lago di Garda. Saputo che ero tifoso dei Red Sox, mi disse: “Ma che peccato…”.
Naturalmente, è finito in blacklist

Il problema dei Red Sox, che sono stati la squadra più prolifica del 2016 e sono tra quelle che producono meno punti nel 2017 (“il nostro attacco non è costruito per risolvere le partite a suon di fuoricampo” spiega il manager John Farrell), è che una rotazione di lanciatori ritenuta fortissima sta mostrando la corda. Sale e Porcello hanno concesso troppi fuoricampo nelle ultime partite. Porcello, per la verità, ne ha concessi troppi in assoluto (35, a 3 dal record della Franchigia di Wakefield) e non sta certo ripetendo la stagione da Cy Young del 2016. Pomeranz al momento è il miglior lanciatore, ma lo scorso anno crollò clamorosamente nelle ultime 3 settimane di regular season, si dice per l’eccesso di carico di lavoro. Sta per arrivare a quel livello, come inning lanciati. Eduardo Rodriguez dall’infortunio di giugno al ginocchio non si è mai veramente ripreso. L’orizzonte, insomma, non è limpidissimo.
Dice Porcello: “Non penserete mica di dominare tutte le partite, vero? Gli alti e bassi ci stanno” poi però, opportunamente, aggiunge “Dobbiamo tornare a lanciare come sappiamo”.

Vedremo cosa succede. Questa notte si gioca a Fenway la terza con i Blue Jays. Dopo un giorno di riposo, i Red Sox ospiteranno per 3 partite i Tampa Bay Rays, mentre gli Yankees vanno in trasferta sul campo dei Texas Rangers (rivale per ottenere lo spareggio per la Wild Card). Il giorno 11 c’è un altro giorno di riposo (e gli Yankees ospitano i Rays) e il 12 arrivano a Fenway gli Oakland A’S. Insomma, la situazione è fluida.

Ieri sera ho appreso dalla TV che il New York Times ha rivelato che la MLB sta investigando i Red Sox, che avrebbero usato un sistema connesso all’Apple Watch per rubare i segnali agli Yankees. Il Commissioner Manfred ha confermato l’investigazione (ma non ha confermato che i Red Sox siano stati ritenuti colpevoli). Il Presidente dei Red Sox Dombrowski, a precisa domanda, ha risposto: “Non trovo che sia un disonore, rubare i segnali”.
Presumo che sarà una clamorosa bolla di sapone, ma ci tengo a ricordare che nel baseball rubare i segnali è sempre stato considerato un’abilità. E soprattutto, viene fatto da più di un secolo.
Personalmente, non trovo onorevole farlo, né a occhio né tantomeno con un mezzo elettronico. Ma sinceramente, di cosa stiamo parlando?

Per i Red Sox, quella di martedì notte è la dodicesima vittoria agli extra inning della stagione. Appare al riguardo estremamente significativo il commento del mio socio Gianluca Magnani: “Vogliono la mia morte”.

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