Milan, pensiamo al futuro

CALCIO, SCHIROPENSIERO, SPORT

Tutte queste celebrazioni sulle vittorie passate del Milan (in particolare, la cena per la vittoria del 2007, durante la quale è rispuntato Il Geometra) mi hanno un po’ rotto e meno male che maggio finisce presto, perchè avendo vinto 7 Coppe Campioni (e perso 4 finali) qui si rischia di celebrare qualcosa tutti i giorni. Io invece sono un tipo incline a pensare ai successi che devono ancora venire.

Milan in Champions, le sconfitte

La finale persa che più mi ha bruciato è quella del 24 maggio 1995 al Prater di Vienna. Dopo una partita anonima, a poco più di 5 minuti dalla fine il giovane Kluivert (futuro milanista di scarso successo; era entrato da meno di 20 minuti) diede la vittoria al giovane Ajax di Amsterdam allenato (e messo in campo all’italiana) da Van Gaal. Ma certo, anche la sconfitta dell’Olimpico di Monaco (26 maggio 1993) contro l’Olympique Marsiglia ha un posto nella galleria delle delusioni della mia vita di milanista. Diciamo quinto in ordine di bruciata, dopo la fatal Verona del 20 maggio 1973, Milan-Waregem degli ottavi di Coppa UEFA dell’11 dicembre 1985, appunto Vienna (visto che c’ero…) e l’incredibile sconfitta ai rigori con il Liverpool nella finale di Champions del 25 maggio 2005 a Istanbul.
La quarta finale persa risale al 28 maggio 1958. Il Milan si inchinò (3-2 dopo i supplementari) al Real Madrid e i miei genitori non si conoscevano ancora.

Milan in Champions, le vittorie

Mia mamma era in dolce (nel senso che divorava gelati) attesa di me il 22 maggio 1963, quando il Milan vinse (2-1) contro il Benfica di Eusebio la sua prima Coppa Campioni allo stadio Wembley di Londra.
Ho un vago ricordo, soprattutto del gol in tuffo di testa di Pierino Prati, della vittoria (4-1) ottenuta dal Milan di Nereo Rocco (e soprattutto Gianni Rivera) al Bernabeu di Madrid contro l’Ajax il 28 maggio 1969.
Passeranno 20 anni quasi esatti per ottenere la terza Coppa Campioni. Il 24 maggio 1989 il Milan travolse (4-0) lo Steaua Bucarest al Camp Nou di Barcellona.
Il 23 maggio 1990 il Milan fu capace di ripetersi (1-0) a Vienna contro il Benfica.
Ma la finale che non scorderò resta quella del 18 maggio 1994. Allo stadio Spiros Louis di Atene il Milan cancellò dal campo (4-0) il Barcellona di Cruyff. Ero allo stadio e onestamente non ricordo una vittoria così schiacciante in una partita di calcio. Il quarto gol arrivò al tredicesimo del secondo tempo.
Vidi in televisione da solo (ma indossando una maglia del Milan) la finale tutta italiana dell’Old Trafford di Manchester, vinta ai rigori contro la Juventus il 29 maggio 2003. Erano passate 7 edizioni senza che il Milan arrivasse all’atto conclusivo della Champions League, ma quella vittoria inaugurò un decennio molto buono, nel quale il Milan si guadagnò 3 finali.
Detto della sconfitta del 2005, il 23 maggio del 2007 il Milan si prese la rinvincita sul Liverpool vincendo (2-1) la finale giocata allo stadio Olimpico di Atene.
Da allora, il Milan ha superato il primo turno a eliminazione diretta solo in una occasione. Ha infatti partecipato alla Champions League 2007-2008 (eliminato agli ottavi dall’Arsenal di Londra), 2009-2010 (fuori agli ottavi con il Manchester United), 2010-2011 (fuori agli ottavi con l’altra londinese Tottenham), 2011-2012 (fuori ai quarti con il Barcellona), 2012-2013 (fuori agli ottavi con il Barcellona), 2013-2014 (fuori agli ottavi con l’Atletico Madrid). Nelle ultime 3 stagioni i rossoneri non hanno giocato nessuna competizione europea, interrompendo una striscia di partecipazioni consecutive iniziata nella stagione 1999-2000.
L’ultima volta che il Milan ha partecipato all’Europa League (allora ancora Coppa UEFA) risale alla stagione 2008-2009 e non andò granché, visto che venne eliminato ai sedicesimi di finale dai tedeschi del Werder Brema. In generale, nelle 9 partecipazioni alla manifestazione, il Milan non ha mai ottenuto troppa gloria: nessuna vittoria e appena 2 qualificazioni alle semifinali. La prima risale alla stagione 1971-1972, quando il Milan venne eliminato dal Tottenham. La seconda alla stagione 2001-2002 (3 decenni dopo…), quando fu fatto fuori dai tedeschi del Borussia Dortmund.

Alessandro Bonan su Twitter ha annunciato che la nuova sigla del suo programma è quasi pronta

Milan, pensiamo al futuro

Stiamo crogiolandoci su ricordi un po’ antichi, diciamo la verità. Oltretutto, per riprendere il Berlusconi della serie TV 1993: “la gioia per una vittoria è sempre inferiore alla delusione per una sconfitta e dura molto meno”.
Per questo sono molto più preso dalla campagna di rafforzamento che il duo FassoneMirabelli sta portando avanti per il Milan cinese e mi preparo a vivere da appassionato la nuova edizione di Calciomercato-L’Originale su SKY.
Ovviamente, sto leggendo come tutti delle difficoltà a convincere Donnarumma a prolungare un contratto che scade nel 2018, dei tanti nomi che circolano per la maglia di centravanti (Benzema, Morata, Aubemeyang, Kalinic), di Bacca che va e Niang che torna per non restare (ma io, una chance come centravanti gliela darei), di Lapadula che non si sa (ma dubito che sia da Milan) e De Sciglio che va alla Juve (senza rimpianti…), di Keita che (pure lui!) preferisce la Juve (qui il rimpianto è maggiore; c’è anche un problema per me a Fantacalcio, perché nella Juve sarebbe riserva; anche a lui darei una chance come prima punta), di Musacchio (che contro la Roma in Europa League ha fatto ridere…) che ha già fatto le visite mediche 2 o 3 volte e Kessié che le farà alla fine del campionato, di Ricardo Rodriguez che è già preso ma non si può dire.
Che Milan sarà, è difficile dirlo. L’importante è che non sia un’altra raccolta di figurine pagate poco ma con ingaggi sproporzionati per accontentare i Procuratori amici. Con il budget del Milan, anche quello della stagione 2016-2017, non ha senso arrivare dietro Lazio e Atalanta.
Speriamo che l’immagine (in copertina) di Montella in trionfo dopo la vittoria sul Bologna del 21 maggio (che vale un misero, ma fortemente voluto, preliminare di Europa League…) sia di buon auspicio.