Le parole non servono più, nel calcio serve agire

CALCIO, SCHIROPENSIERO, SPORT

Leggendo i giornali di oggi, ho appreso che il Presidente della Repubblica Napolitano dice che i club di calcio devono evitare legami con gli ultras e che il Presidente del Consiglio Renzi vuol far pagare ai club le spese per il servizio di ordine pubblico negli stadi. Mi fa piacere, perchè io sostengo le stesse cose più o meno dal 1993.

Non lo dico per vantare identità di vedute con un paio delle più importanti cariche dello Stato. Semmai, voglio avvertirli: io a mio tempo ho subito un sacco di insulti, per aver sostenuto tesi del genere. Ma non dagli ultras. O meglio: non solo dagli ultras, che da parte loro mi fecero l’onore di un coro di Vaffanculo del quale vado ancora orgoglioso.

Si giocava Parma-Napoli e io ero in curva. Gol di Careca, che festeggia in maniera piuttosto pittoresca (facendo ovviamente inferocire i tifosi del Parma). Ne paga le conseguenze un tifoso del Napoli, che viene travolto da una serie di simpatici epiteti (“vai via, terrone” e quel che ne segue).
Scrivo un articolo sul giornalino che l’editore della radio per la quale lavoro distribuisce allo stadio. Sostengo che a Parma si fa un gran dire che i nostri tifosi sono diversi, ma che non si erano dimostrati mica tanto meglio degli altri. Il giornalino finisce in un sacco di mani, comprese quelle del conduttore di un programma televisivo. Mi invitano come ospite e mi trovo in un bel solo contro tutti. Non riuscendo a smuovermi dalla posizione che sostengo, il Presidente del Parma Pedraneschi mi ammonisce con un “Ma lasci lì”.

Oggi siamo nel 2014 e quei giorni mi sono tornati in mente dopo la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli.
I fatti è ovvio che li conoscete già ed è altrettanto ovvio che sono gravissimi. Ma io mi vorrei concentrare sui commenti.
Beppe Grillo deduce che la Repubblica è morta, Ignazio La Russa chiede al Presidente del Consiglio di riferire in Parlamento. Ci sono un po’ di puntualizzazioni sul fatto che i tifosi di calcio non sono mica tutti così e una buona dose di sdegno, che tanto al supermercato lo vendono con il 3 per 2. Le poche proposte concrete (il Ministro Alfano vorrebbe creare l’istituto del DASPO a vita) sono ovviamente seguite dall’immancabile “Ci vuol ben altro”.

Non è tanto difficile, navigando su internet, scoprire che il capo dei tifosi del Milan Sandokan Lombardi ha precedenti per rapina e tentato omicidio, che Loris Grancini (Vikings Juve) è avvicinato a Cosa Nostra, che Franco Caravita (Boys dell’Inter) è stato arrestato più volte, che Diabolik Piscitelli (Lazio) è in carcere per traffico di stupefacenti.
La domanda è: perchè i club di cui questi soggetti sono tifosi, hanno rapporti con loro? Sono delinquenti, vanno allontanati. Anche se sventolano le vostre bandiere.

Un’altra domanda: che senso ha che la Juventus (complimenti, ma a denti stretti, per il terzo scudetto consecutivo) organizzi iniziative benefiche a favore dell’Unicef e continui con la stucchevole vicenda che si ritiene defraudata di 2 scudetti? Le sono stati tolti dalla giustizia sportiva. Vuol dire che la Juventus non la riconosce, la giustizia sportiva?
Io dico che il fatto che uno dei club più importanti del mondo delegittima così un organismo della sua Federazione, ormai possiamo aspettarci di tutto. Ma non dovremmo aspettarci che il Presidente di questa Federazione in questione se ne stia zitto ad ascoltare.

Concludo: dopo esservi tutti indignati, ci sapete dire cosa avete intenzione di fare ?