Io il Movimento 5 Stelle proprio non lo capisco

ECONOMIA, POLITICA, SCHIROPENSIERO

Come la penso io sul Movimento 5 Stelle, si sa. Almeno, su questo sito ho detto chiaramente come la penso su Beppe Grillo e ho sottolineato come Grillo e Casaleggio e i suoi abbiano indicato come loro guru l’economista americano Stiglitz senza capire fino in fondo il suo pensiero.
Se, alla luce degli articoli precedenti, c’è qualcuno pronto ad accusarmi di essere uno snob, chiarisco subito che L’ho anche ammesso.

Sulla vicenda della loro interrogazione parlamentare sulla FIBS e l’utilizzo dei soldi pubblici attraverso la nascita della società di capitali FIBS Academy, sinceramente però la strategia mi sfugge proprio.
Nel giro di un paio di mesi (lo prendo come un segno del fatto che non ha suscitato grandi imbarazzi), il Governo ha risposto all’interrogazione dicendo che la costituzione (2005) di FIBS Academy risponde ai requisti chiesti dal CONI alle Federazioni.
L’attività di FIBS Academy, incluso l’Elite Camp della Major League Baseball, è “strumentale e di supporto alla realizzazione delle finalità istituzionali FIBS”, anche perchè gli americani contribuiscono. L’Accademia FIBS opera in sinergia con CONI Servizi e le indennità di preparazione che gli atleti che firmano contratti professionistici devolvono a FIBS Academy (il 10% del premio: il 7% resta a FIBS Academy, il 3% va alla società in cui l’atleta si è formato) sono un “parziale ristoro” dell’investimento fatto da FIBS sugli atleti. Sono legittime per il legislatore italiano (legge 91 del 1981 sul professionismo), oltre che conformi ai trattati europei, e non hanno carattere speculativo. A parte che poi sul siginificato di senza fini di lucro bisogna intendersi: non vuol dire che non si possono ottenere utili, ma che gli utili vanno eventualmente reinvestiti e non distribuiti ai soci.
La costituzione di TeamMate è consentita dallo Statuto di FIBS Academy, che prevede “la partecipazione in altre società di capitali aventi oggetto analogo, affine o connesso al proprio”. FIBS Academy ha una partecipazione maggioritaria in TeamMate e quest’ultima attua una “politica di contenimento dei prezzi del materiale tecnico”. Questo offre un’opportunità per le società affiliate alla FIBS di ridurre i costi di gestione.

Il Deputato Simone Valente, primo firmatario dell’interrogazione, da una parte si dice “parzialmente soddisfatto” in aula e dall’altra scrive su Facebook: “Restiamo ancora perplessi dopo la risposta alla nostra interrogazione della presidenza del Consiglio. E’ ancora più grave che l’esecutivo sappia cosa fa la FIBS senza intervenire in alcun modo…”.

A Valente non sembra essere chiaro che la FIBS è, appunto, una Federazione Sportiva Nazionale. Diciamo quindi più un’associazione che un’azienda (tecnicamente: soggetto privato di diritto pubblico). E certamente non un ente pubblico.
La FIBS, in quanto Federazione, agisce nell’interesse delle società affiliate. Che non a caso, ogni 4 anni, eleggono il Presidente e il Consiglio Federale. Si tratta di organismi che svolgono sia il ruolo legislativo (sotto il controllo del CONI) che quello esecutivo (per chi vuole approfondire, sul sito FIBS si trova lo Statuto) Tutt’altro, insomma, rispetto a un’azienda, che ha di norma un Ammnistratore o un Consiglio d’Amministrazione.
Su Twitter l’Onorevole Valente fa un riferimento alla Legge Bersani sulla tutela della concorrenza. Ma quella legge fa riferimento alle società “a capitale interamente pubblico o misto costituite dalle ammnistrazioni pubbliche regionali e locali per la produzione di beni e servizi strumentali all’attività di tali enti”. Con l’attività delle Federazioni Sportive Nazionali non c’entra nulla.

Temo che il Movimento 5 Stelle cerchi di cavalcare il fatto che l’Italia di oggi sta diventando sempre di più una distopia nella quale chi urla allo scandalo ottiene immediata attenzione. Specie se si distingue nel cosiddetto hate speech, a suon di scandaloso, indecente, cacciamoli tutti. E’ una deriva iniziata ben prima che i 5 Stelle arrivassero in Parlamento, ma certo i vaffanculo del loro Comico in Pensione hanno dato un bell’impulso.
Siamo in un’Italia in bianco e nero, nella quale tutto è diviso in buoni e cattivi. E chi è investito di un ruolo pubblico, per forza deve essere tacciato di manovre illecite e della protezione di sordidi interessi. Si fa tutto un tanto al chilo, compreso costruire le turbine dei jet con le stampanti 3D e la politica europea credendo che dell’area del Mediterraneo faccia parte il Portogallo (Beppe Grillo a Porta a Porta).
Siamo ancora in tempo per fermare tutto questo. Iniziamo a riconoscere l’azione di chi fa il proprio lavoro onestamente e con passione, anche se viene pagato con soldi pubblici.

Concludo dicendo che io abito a Parma, una città amministrata da un Sindaco 5 Stelle (Pizzarotti). E’ stato eletto sventolando la bandiera del no al forno inceneritore. La mattina, dalla finestra della cucina di casa mia, vedo tutti i giorni il forno pienamente in funzione. Tanto l’azione di Governo dei 5 Stelle è stata fedele alle promesse. Sempre in campagna elettorale, Capitan Pizza (lo chiamano così i suoi soci del 5 Stelle, che forse a ben pensarci lo hanno espulso…chi lo sapesse, mi informi) diceva che l’aeroporto andrebbe chiuso. Adesso propone di addossare al Comune un mutuo per farlo funzionare in attesa che qualcuno rilevi la società di gestione. E a TV Parma ha detto: “In campagna elettorale parlavo senza avere tutte le informazioni necessarie”.
Andiamo bene…