I tedeschi hanno una evidente idionsincrasia nei confronti delle monete da un euro (oiro, dicono loro). E già quelle da 50 cent gli stanno antipatiche. Così succede che, quando vi danno il resto, vi riempiono le tasche di monetine. E io le monetine le voglio spendere, così mi prendo il mio tempo per sceglierle quando devo pagare. E mi prendono anche in giro, i tedeschi, per quello!
Il tempo sta di nuovo peggiorando, sulla Baviera.
Nella colonia italiana presente a Ratisbona, si è naturalmente cominciata a spargere la sindrome del rinvio. Perchè è noto: dall’anno di grazia 2013, nel baseball italiano le previsioni del tempo sono sentenze di morte, condanne definitive. Ma la CEB ha chiarito che non ci sarà rinvio: se piove, è Bologna (che è in testa alla fine del girone) la squadra che avanza alla serie di finale. Non riusciremo a spostare niente…
Stando all’UNESCO, Ratisbona è l’unica città medievale tedesca interamente preservata. E per questo merita il titolo di Patrimonio dell’Umanità. La città deve ringraziare i suoi lungimiranti governanti che, UNESCO o non UNESCO, hanno iniziato un lavoro massiccio di restauro fin dagli anni ’60 del secolo scorso. Quindi, quando l’UNESCO si è pronunciata nel 2006, Ratisbona era in condizioni perfette.
La storia di questa città è particolare. Nel 1245 era l’unica città imperiale (Reichsstadt) indipendente nel Ducato di Baviera. In poche parole, significa che doveva rispondere solo al Sovrano del Sacro Romano Impero e non al Duca. Non a caso, ospitò la prima colonia Ebrea della storia dei paesi di lingua tedesca. Prima, molto prima, che il sogno (diventato, come è noto un terribile incubo) di un Impero Tedesco vero e proprio fosse ipotizzabile. Fu Ludwig II (quello che costruiva castelli orrendi, che poi ispireranno la Dysney. E ho detto molto…) a far confluire la Baviera nell’Impero Prussiano di Bismarck.
Riassumendo: dell’avamposto romano non resta nulla, perchè lo hanno distrutto gli Alemanni. Della città medievale resta invece tutto, perchè i francesi (quando la misero a ferro e fuoco a inizio 1800) erano già civili (non come gli Alemanni…). E le bombe anglo americane durante la Seconda Guerra Mondiale erano, a loro volta, evidentemente intelligenti.
Sabato pomeriggio sono andato in centro a Ratisbona in autobus. Dalla “Armin Wolf Arena” sono 6 chilometri e non avevo il tempo materiale per farla a piedi.
Visitare una città bavarese il sabato pomeriggio è spettacolare, perchè molte donne si aggirano nel costume tradizionale e sembra di essere in una perenne Oktober Fest (altro indizio: la quantità di birra che circola).
Sono sceso fino alla riva del Danubio, dove sono stati diligentemente segnati i livelli raggiunti dall’acqua. La piena maggiore della storia risaliva al 1988, ma questa l’ha superata.
Ormai a Ratisbona il pericolo acqua alta è passato, ma certo fa ancora abbastanza impressione vedere la potenza che ha il Danubio che vi scorre a un centimetro. E non è blu, come pretende l’iconografia. Ma marrone e cattivo.
A proposito di Ratisbona e della Baviera, è interessante il periodo in cui hanno avuto una influenza svedese. Ma ne parleremo domani.