Dal Tirannosauro al Dinopollo

FICTION E PROGETTI EDITORIALI, le mie bestie

Doveva essere un gran periodo, il Triassico. In teoria, potevi andare a piedi dai futuri Stati Uniti a Parma, a quei tempi. 230 milioni di anni fa. Provo a immaginare 230 milioni di messaggi di Napolitano con viva e vibrante soddisfazione o 230 milioni di Gala dei Diamanti. Ma non ci riesco.
Si chiama Triassico perchè qualcuno ritrovò 3 strati di roccia del periodo da qualche parte nell’Europa Occidentale. E poi si passa al Jurassico (un 30 milioni di anni dopo, che sono pochi rispetto a 230 milioni, ma sempre un sacco di tempo), che si chiama così perchè nelle Jura Mountains (nelle Alpi) sono state trovate pietre risalenti al periodo in questione.
Ora: non chiedetemi di essere preciso su quali dinosauri c’erano in quale periodo. Però posso dirvi che dopo il Jurassico, inizia il Cretaceo (siamo a 145 milioni di anni fa, millennio più, millennio meno). I primi studiosi che diedero un inizio e una fine al periodo, trovarono strati consistenti di gesso (depositi degli invertebrati marini) e gesso in latino si dice creta. Il nostro pianeta si avviava ad assumere l’aspetto attuale (in verità, l’America era a un tiro di schioppo dall’Europa e dall’Africa, che si stavano giusto separando) e aveva un clima mite. Il signore assoluto dell’epoca era il Tirannosauro.
Alla fine di questa era, si estinse il 75% della vita sulla terra, inclusi i dinos.

Insomma, un 65 milioni di anni fa, i dinosauri si sono estinti. Perchè, non si sa. Se fossero stati animali scarsamente adattabili ai cambiamenti climatici, non avrebbero vissuto sulla terra un 150 milioni di anni. E, anche se la spiegazione “pura sfortuna” mi sembra un po’ sbrigativa, io sono più per l’evento straordinario. Il classico impatto del classico asteroide è dal mio punto di vista piuttosto gettonato. Visto che a quel tempo Bruce Willis non avrebbe potuto salire su un razzo e bombardare con ordigni nucleari l’asteroide in questione al fine di polverizzarlo, chi avrebbe mai potuto salvare i dinosauri?

Il Tirannosauro doveva essere circa cosìTaichung è la terza città dell’isola di Taiwan. Il suo nome significa letteralmente “centro di Taiwan” e spiega bene dove si trova. A Guancian Road (se ci andate, fatevelo scrivere in cinese e prendete un taxi; altri modi per girare le città di Taiwan, non ne conosco) si trova il Museo Nazionale di Scienza Naturale. E’ immerso in un parco, dotato di un cinema Imax e di molte altre diavolerie moderne. E ha un fiore all’occhiello: la mostra permanente L’epoca dei dinosauri.
La marcia in più di questa mostra è rappresentata dai modelli animati. Non parlo degli scheletri fossilizzati che vengono ricostruiti. Qui c’è un Tirannosauro che si muove mentre accudisce un cucciolo della stessa specie. Voglio dire: non siamo nel film di Spielberg Jurassic Park (che, contenendo un Tirannosauro, si dovrebbe in realtà chiamare Cretaceous Park), il modello ha i piedi piantati per terra e si muove ondeggiando su sè stesso. Ma l’effetto è notevole, guardate questo filmato da YouTube.

Il Tirannosauro era un animale enorme e aveva una curiosa postura eretta, con zampe posteriori potentissime (qualcuno sostiene corresse a 60 chilometri orari, ma pare esagerato. Diciamo che si muoveva alla stessa velocità di un elefante, che non è poco) e zampette anteriori buffe, se rapportate alla sua mole, ma non atrofizzate e dotate di artiglio. Dalla testa (gigantesca) alla coda misurava sui 13 metri e da terra alla testa se ne possono calcolare 5.
Non è chiaro se fosse un predatore abituale oppure occasionale, ma certo le sue dimensioni e la sua dentatura ben gli valgono il nome di tiranno dei rettili.

Quando Sir Richard Owen nel 1842 coniò il termine Dinosauria (dal greco: deinor=terribile o paurosamente grande e sauros=lucertola o rettile) non sapeva che una cinquantina di anni dopo tra gli scienziati avrebbe iniziato a farsi strada una convinzione diversa: i dinosauri erano sì rettili, ma non necessariamente i loro discendenti sarebbero stati solo rettili. Fin dal Triassico si individuano 2 tipi di dinosauri: quelli con le ossa del bacino simili ai rettili e quelli che invece hanno un pube che ricorda quello degli uccelli.
Il Tirannosauro ci aiuta a spiegarci. E’ giustamente un lucertolone. Ma teropode (con zampe posteriori dotate di 3 dita). E’ sorprendente la similitudine del Tirannosauro (o anche del Velociraptor) con gli uccelli: ha le ossa cave, nella sua ossatura si trova la furcula (o osso dei desideri) e covava le uova.
Insomma, è vero che i coccodrilli, o anche le semplici lucertole (pensate ai dragoni australiani e alla loro posa eretta, quando fuggono da un pericolo), sono discendenti dei dinosauri. Ma sulla terra oggi ci sono anche altri discendenti, più insospettabili. Come il pellicano, l’albatros o il passero comune.

Anche il grande Isaac Asimov aveva fatto un parallelo partendo dalla furcula, comune tra i dinosauri e i polli. Un suo personaggio (dal racconto Una statua per papà, contenuto in Antologia Personale, pubblicato da Mondadori nel 1978) inventa la macchina del tempo, ma diventa famoso perchè porta dal Cretaceo dei piccoli dinosauri dalla carne succulenta, che passano alla storia come i dinopolli.