Come passa alla svelta il tempo, qui allo Sports Village

BASEBALL, SPORT, VIAGGI

Non è che non lo sappia, è solo che tutte le volte faccio finta che per me la regola non valga.
Di cosa sto parlando? Del fatto che è diverso pretendere molto dal proprio corpo a 20 o 30 anni. A quell’età, tutto aiuta. Quando hai superato i 45, è diverso.
Il ponticello che porta allo stadio principaleOggi sono rimasto troppo sulla cyclette e adesso ho le gambe letteralmente inchiodate. Il brutto è che me ne accorgo solo quando sono rimasto seduto per un po’ e provo a rialzarmi. E’ a quel punto che scopro quanto le mie gambe sono legnose.
D’altra parte, cosa potevo fare? A vedere i Nostri Eroi al lavoro mi esalto e poi ero in palestra con la classica Ex Cheerleader (quelle donne che sono, o si illudono di essere, uguali alle loro figlie, per intenderci) e non potevo farle vedere che smettevo prima di lei….

Da un punto di vista strettamente teorico, devo pagare da bere a tutta la squadra. Per fortuna, si è parlato subito di birre. Fosse stato vino, credo mi sarei dato alla fuga nelle paludi degli alligatori. Contando anche il sottoscritto, il medico e il dirigente accompagnatore, siamo più vicini alle 40 che alle 30 unità.
Oltretutto, contesto il motivo per cui mi è stata comminata la sanzione. O meglio, il motivo è sacrosanto: dopo essere stato invitato a partecipare alla presentazione dello staff ed essermi presentato per ultimo, appena il nostro manager Mazzieri ha iniziato a parlare il mio cellulare ha emesso un trillo. Da come mi hanno guardato tutti, era chiaro che mi toccava qualche penitenza. Quello che mi disturba è il contenuto del messaggio che ha provocato il trillo: “Swing for the fences significa battere cercando il fuoricampo?”.
In Italia erano le 20. Possibile che il mittente del messaggino non avesse altro da fare, a quell’ora?
Beffa delle beffe, poi, è che io normalmente ho il tono della ricezione sms silenziato. Ma su questo telefono statunitense atipico (perchè è un telefono che serve solo a…fare telefonate, non so neanche come si permette!) non avevo mai pensato di dover prendere lo stesso provvedimento, visto che di SMS qui ne ricevo molto pochi.
Comunque, ho parlato di aspetto teorico. In effetti qui dentro birre non ne vendono e non mi è chiaro come e quando uscirò per poterle andare a comprare.

E’ incredibile come il tempo passi alla svelta, qui allo Sports Village: non riesco quasi mai a fare tutto quello che avrei in mente. E dire che le giornate iniziano molto presto.
Il nostro orologio biologico è in effetti fermo all’orario italiano e quindi è avanti di 6 ore. Ne consegue che quando qui sono le 5 di mattina, per l’orologio sono le 11. O meglio, per l’orologio degli altri, perchè il mio è tranquillamente posizionato con le lancette al posto giusto e io a quell’ora dormirei beato. Se non fosse che la mia stanza è poco strategicamente posizionata in un punto di passaggio tra gli alloggi dei giocatori e quello del dirigente accompagnatore. Prima di colazione c’è purtroppo sempre qualcuno che ha bisogno di un paio di calzini, di una cintura o magari solo semplicemente non sa a chi rompere. Quindi, inevitabilmente, si formano gruppi di discussione (rigorosamente ad alta voce) sotto la finestra della mia camere.

Peccato per la presenza di noi italiani molesti, se no la pace qui regnerebbe sovrana. La mattina c’è solo il timido cinguettare di qualcuno dei beccaccioni bianchi che risiedono nello Sports Village. A parte loro, si sente solo il rumore delle mazze degli studentiUn simpatico scoiattolo del College canadese nostro dirimpettaio che colpiscono le palline. O meglio, si sentirebbe, se le palline le colpissero. Sarà perchè sono canadesi francofoni, ma a vederli muoversi in campo sembrano smentire tutti i luoghi comuni sulla bontà della scuola nord americana.

Ogni volta che passo sul ponticello che porta ai campi, scruto con occhio attento l’acqua sottostante. Potrei veder spuntare un alligatore, che è sempre un incontro in qualche maniera emozionante. Per ora, nulla. L’unico animale che si è palesato è un simpatico (e impauritissimo) scoiattolo. Stava battendo il prato davanti alle nostre stanze per ghiande o qualcosa di commestibile per questi cip e ciop, quando siamo arrivati noi. Sentito il rumore che facevamo, è partito ai 100 all’ora sul tronco dell’albero ed è sparito alla nostra vista.

Mentre lo guardavo, pensavo che non deve essere male, sapersi arrampicare così…

2 thoughts on “Come passa alla svelta il tempo, qui allo Sports Village

  1. Sempre bello leggersi il diario del cronista itinerante, che già nella vecchia edizione (ovvero in tempi non sospetti) annoverava le gesta del titolare (ad oggi presidente) della OldmanAgency !!!!!!!

    http://www.baseball.it/leggi_articolo.asp?id=6518

    Sempre bella questa pagina di diario e mi ricorda una bella domenica !!!!!!!

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