A fine giugno 2013 mi trovai di fronte a un dubbio amletico: rimandare il festeggiamento dell’anniversario di matrimonio o delegare qualcun altro per seguire la cerimonia della firma di Marten Gasparini con i Kansas City Royals? Optai per la seconda soluzione. I delegati in questione erano un Daniele Mattioli rookie dell’ufficio stampa, l’operatore video Davide Ferrari e il fotografo Corrado Benedetti, in arte ‘Al Nador’.
Nel dialetto di Parma ‘al nador’ è l’anatra, ma è anche una persona tendenzialmente imbranata, goffa. Se aveste visto il nostro uomo trotterellare su un campo da slow pitch, probabilmente capireste meglio cosa intendo. Comunque, visto che Benedetti era il capo comitiva dal punto di vista logistico (il coordinatore giornalistico, sia detto per completezza, era Michele Gallerani) ribattezzai la spedizione Il Nador Tour.
Divenne automatico battezzare Nador Tour le trasferte che vedevano impegnati il sottoscritto, Benedetti, Ferrari e il Signor Giulio Montanini, mio partner di telecronaca di baseball.
Ora, non è che perché il mio rapporto con la FIBS, e di conseguenza queste trasferte, è finito che necessariamente debba estinguersi anche la simpatica tradizione del Nador Tour. Che infatti riprende in questo 2022.
Uno dei problemi di scegliere Modena come sede del Nador Tour è il fatto che Modena viene prima dell’area di sosta La Pioppa dell’autostrada A1. Noi siamo ragazzi abitudinari e difficilmente riusciamo a intraprendere un Tour senza un caffè e la stecca di cioccolato bianco che il Signor Montanini compra e poi fraternamente divide. Ma Modena sembrava un’ottima soluzione.
Prima di tutto, l’ingresso Modena Nord dell’autostrada è vicinissimo a un autogrill che è stato spesso teatro di momenti bellissimi. Quando al campo “Torri” di via Minutara mi cacciavano, non essendo ancora arrivate le connessioni mobili 4G, correvo all’autogrill, mangiavo il mio Fattoria (bevendo coca zero, ma finendo con il farmi tentare da un Twix o un Mars o qualche altra cosa che fa malissimo) e poi scroccavo la connessione internet dell’autogrill. Mi ero fatto amico il personale di notte, che era in effetti orgoglioso all’idea che l’articolo sulla partita di baseball che appariva sul sito della Federazione fosse stato trasmesso grazie alla loro umana concessione.
Siamo nel 2003, una stagione che per il Modena Baseball si rivelerà storica. Io a Modena andavo molto volentieri perché la famiglia Malagoli, che gestiva il punto di ristoro dello stadio, mi teneva sempre da parte il gnocco fritto (nel nostro idioma sarebbe torta fritta, ma la sostanza è quella), salume e un Lambrusco di Sorbara che mi mandava in telecronaca adeguatamente carico.
Andavo a Modena volentieri anche perché il presidente Bochicchio e il figlio tendevano a darmi delle enormi soddisfazioni. Bochicchio senior con un campionario di improperi per gli arbitri davvero creativo. Lo utilizzava solo durante il gioco, perché a fine partita gli si apriva un sorriso umano e agli arbitri portava persino l’acqua. Bochiccio junior era invece impegnato a realizzare comunicati stampa che sarebbero diventati cult nelle redazioni. Come quello in cui si leggeva: “non posso descrivere il sesto punto della Fortitudo Bologna perché impegnato a spegnere un principio d’incendio”.
A Modena poi c’erano persone simpaticissime. Il lanciatore Willy Lucena, che non ha mai imparato un Italiano accettabile ma si è sempre fatto capire benissimo, era il mio preferito. Una volta mi ha persino fatto dono del suo cappellino (dopo aver lanciato, quindi bello sudato).
Il primo Nador Tour del 2022 è nato in collaborazione con Ceby Vecchi, che si è incaricato di trovare il luogo dove consumare un pranzo adeguato. Perché mi stavo scordarlo di puntualizzarlo, forse perché lo davo per scontato: alla base di un Nador Tour ci sono o un pranzo o una cena come dio comanda. In calce a questo articolo troverete infatti la sezione della Guida Baldhead sul ristorante.
Lanciatore di batting practice infaticabile, Ceby ci ha ovviamente preceduti al ristorante. Di quel Modena dei miracoli era un coach sotto il manager Mauro Paglioli.
Ceby, ma il vero manager non era Labastidas?
La domanda è scattata non appena il Lambrusco Grasparossa ha iniziato a svolgere la sua funzione intossicante.
Ceby ha sorriso e svicolato: “Oggi Mauro è il nostro direttore sportivo”.
Curiosando su internet, ho trovato un’intervista a Paglioli nella quale Mauro afferma di essere d’accordo con l’ampliamento delle squadre del massimo campionato a 33: “Era ora di ampliare la base”.
Non si capisce quale base si ampli, aumentando a un numero oltre la logica le squadre del massimo campionato. Per dire, la MLB di squadre ne ha 30 (2 leghe da 15). Nella NPB giapponese siamo a 2 leghe da 6 (che fa 12). Nella KBO coreana le partecipanti sono 10. In quale film la base di giocatori che c’è in Italia possa sostenere un numero di squadre triplo di quello che c’è in Corea, davvero mi sfugge.
Questo discorso a tavola ovviamente si fa. Ma si tratta di uno di quei discorsi che non portano da nessuna parte. Perché alla fine il punto diventa sempre: quale sarebbe la soluzione? La risposta: di certo, non fare una serie A con 33 squadre.
Il signor Malagoli, quello che mi teneva da parte il Lambrusco di Sorbara, non c’è più. Gli dedichiamo un brindisi. Suo figlio Marcello, un catcher infaticabile quasi quanto lo è Ceby come lanciatore di BP, oggi è il manager di un Modena non ambizioso come allora, ma sempre in attività.
“C’è stato un periodo in cui Bochicchio voleva comprare tutti” si lascia scappare Ceby. E parte la nostalgia per le cose che vedevamo fare da Pepita Munoz e Canate, arrivato a Modena in infradito e braghe corte dopo che in America lo avevano dato per morto. Poi c’era Skinner, un seconda base italo americano che durante i playoff 2003 non era possibile mettere out. E c’era Mauro Laffi, con il quale condivido l’acconciatura. E ricordo ancora quanto abbiamo riso la sera che c’era un banchetto di Cesare Ragazzi (o qualche azienda del ramo parrucchini) e ci siamo incrociati davanti alla ragazza che dava informazioni. E ovviamente non aveva parole.
Quella finale 2003 tra Modena e Bologna portò l’ANSA a titolare “il baseball è lo sport che ha realizzato al botteghino l’incremento maggiore”.
Dissi a una riunione con il Presidente FIBS Fraccari: “Per forza. Nell’ultimo decennio il pubblico il baseball lo ha azzerato. Quest’anno c’è stato finalmente un vero pubblico pagante”.
Si entusiasmò Marco Landi, che realizzò un’indagine sul pubblico delle finali in collaborazione con Baseball.it. E ci sembrava di avere davanti un grande futuro.
Il decennio in cui il baseball italiano azzerò il pubblico fu quello dell’ampliamento, delle regole sugli under e di tutte queste amenità, per la cronaca.
Guida Baldhead- L’Osteria del Pozzo
All’Osteria del Pozzo sono partiti timidi.
“Vorremmo tigelle, gnocco, salumi e tutto quello che ci potete portare”.
Risposta: “Siete in 5, vi faccio 4 porzioni?”
Sguardi smarriti. Poi prendo in mano la situazione: “Ne faccia 5, non si preoccupi”.
Le tigelle sono calde e morbide il giusto. Il gnocco è spettacolare. Non come quello della signora Malagoli, ma insomma, non si può avere tutto.
Purtroppo la ragazza non ha dato il peso dovuto al mio “tutto quello che ci potete portare” e il formaggio misto non arriva. Il salume lo definirei nella media.
E’ decisamente sopra la media invece la tagliatella del pozzo (cipolla al forno e prosciutto crudo “con un pizzico di zafferano”). Ne avrei mangiate un paio di forchettate in più. In generale, il menu dei primi è ampio e ispira tantissimo. La tentazione di fare un assaggio di diversi primi c’è stata. Sarà per la prossima volta.
Con i dolci arrivano limoncino e nocino “questi li offriamo noi”.
4 teste pelate
3 bacche di prunolo
Nota: le teste pelate (da 1 a 5) si riferiscono alla cucina, le bacchie di prunolo (sempre da 1 a 5) al servizio. Che ha perso una bacca chiedendoci se dovevano limitare le porzioni di antipasto
La Garganta del Pato
Per arrivare all’Osteria del Pozzo non dovete assolutamente inserire la posizione su Google Maps, ma fidarvi della app che c’è sugli I-phone. Che si collega appunto a Google Maps.
innanzitutto grazie ai “NADOR Man” per l’onore e l’accoglienza nel loro gruppo, e’ stato un pranzo davvero piacevole , dal lato culinario ma soprattutto per le chiacchiere e rivelazioni “TOP SECRET “….. grazie ancora Riky Davide Giulio e Corrado ….mil vostro tirapalline CEBY