Un primo bilancio di “protesta contro chi protesta”

BASEBALL, SCHIROPENSIERO, SPORT

Sull’iniziativa “protesta contro chi protesta” direi che posso fare un bilancio. Magari è presto per farne uno definitivo, ma di certo ho raccolto abbastanza elementi per fare il punto della situazione.

Apparentemente, il problema non è sentito da tutti. E io mi chiedo come mai, perchè non posso pensare che alla gente piaccia vedere partite che rimangono ferme per decine di minuti a causa di qualcuno che non ha gradito una chiamata.
Mi chiedo anche come ci sia gente a cui può venire in mente di ricondurre anche questo al tifo e al campanile. La maleducazione non appartiene a nessun campanile. Certi atteggiamenti vanno combattuti e basta, anche se li abbiamo visti mettere in campo da nostro fratello, nostro figlio o il nostro fidanzato.

Per cortesia, non propinatemi la solita storia che “il baseball non fa parte della nostra cultura”. Non ne faceva parte, ma ce lo propongono da fine 1800 e abbiamo un campionato da più di 60 anni. Ormai, dovremmo averlo digerito.
Anche Halloween o il Sushi, non facevano parte della nostra cultura. E io vi posso confermare che non festeggio Halloween e il sushi lo mangio una volta ogni 2 anni. Con questo: vivo bene io, vive bene chi mangia il sushi. Non è che dobbiamo per forza fare tutti le stesse cose. E non aspettatevi che mi metta a straparlare della globalizzazione, che c’entra e non c’entra. Perchè se il sushi a me non piace, possiamo globalizzare finchè vogliamo, ma non lo mangio comunque.

Sono più d’accordo con chi dice che la protesta, un certo vittimismo, sono una caratteristica che nello sport italiano si respira. Bene: soffochiamola. Perchè non se ne può più.

1 thought on “Un primo bilancio di “protesta contro chi protesta”

  1. è indubbio che il baseball non faccia parte e non farà mai parte della nostra cultura. ma questo non vuol dire che non possa accadere il contrario. e cioè che chi gioca a baseball “accolga” la cultura del nostro sport.

    e questo è assolutamente possibile. qualche esempio positivo? il terzo tempo nel rugby o il fair play nel tennis.

    uno negativo? eccolo qui in un video proprio oggi: http://tv.repubblica.it/sport/olanda-la-simulazione-piu-ridicola-peter-si-tuffa/73645?video te l’aspetteresti da un olandese “classico”? no. è la cultura del calcio che prevede queste buffonate, che ti vengono insegnate sin da bambino.

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