Red Sox festeggiamo, che adesso viene il bello

BASEBALL

Red Sox festeggiamo. Io Sabato 30 settembre ho festeggiato. Moderatamente. Ero in casa e avevo passato la serata a cercare scuse per portarmi al computer del mio studio e verificare come stavano procedendo i Red Sox. Con il mio socio Gianluca Magnani abbiamo parlato spesso di questa esigenza e mi ha confessato che la sua compagna temeva avesse un’amante con la quale si scambiava messaggi nottetempo. Io gli ho suggerito di dire alla sua compagna che i Red Sox sono qualcosa di più impegnativo, di una semplice amante. E gli ho mandato questo link.

Sabato 30 settembre il beagle Chicca è venuta personalmente a controllare cosa stavo facendo ed è fuggita al mio gesto di esultanza, quando Price ha messo al piatto Springer con le basi piene. Poi è tornata scodinzolando. Io sono fermamente convinto che lei ricordi che la prima sera in cui siamo rimasti in casa soli, da quando è arrivata da noi, l’ho passata guardando i Red Sox in televisione.
Comunque, sabato 30 settembre ho festeggiato il secondo titolo consecutivo di American League Est (mai successo, nella storia dei Red Sox) e portato le mie (ideali) scuse a John Farrell per aver spettegolato con Magnani: “Non mi sembra esattamente un’aquila”. Farrell è il primo manager della storia dei Red Sox ad aver vinto 3 volte l’American League Est.

John Farrell

Sabato 30 settembre ho festeggiato anche perché sono riuscito a mantenere il mio proposito di pubblicare (su Facebook e Twitter) almeno un post al giorno per tutta la regular season.

#redsoxinitaliano

Red Sox festeggiamo. Ma è da giovedì 5 ottobre che viene il bello. A Minute Maid Park di Houston nel Texas iniziano le Division Series.
Gli Astros hanno vinto 101 partite e dominato l’American League Ovest. Inoltre, per non farsi mancare nulla, hanno aggiunto alla rosa un lanciatore del livello di Justin Verlander. Mica niente, visto che avevano già in rotazione il barbudo Dallas Keuchel, un mancino che fa impazzire i battitori alternando sinker e slider, che fino all’ultimo momento sembrano lo stesso lancio. In stagione gli Astros hanno anche utilizzato come partenti Brad Peacock, Charlie Morton e Lance Mc Cullers. Ma almeno uno, se non 2, di questi troverà posto nel bull pen. La prima serie di post season è al meglio delle 3 vittorie, quindi potrebbero bastare 3 partenti. Lo scorso anno, purtroppo, agli Indians contro Boston bastarono.

Se i partenti sono l’orgoglio del manager di Houston A.J. Hinch (classe 1974, ex catcher di MLB, ex manager dei DBacks e laureato in Psicologia nientemeno che a Stanford), i rilievi lo fanno un po’ più penare. Si contano infatti la bellezza di 21 blown saves e i Red Sox hanno fatto vedere di essere particolarmente brillanti, quando si tratta di vincere nelle riprese finali. Il closer Ken Giles (che ha una veloce attorno alle 98 miglia) ha comunque messo in carniere 34 salvezze. Il set up man è Chris Devenski.

A.J. Hinch (Rick Osentoski-USA TODAY Sports)

La ricetta, insomma, sulla carta è semplice: rimaniamo in partita e finiamoli negli ultimi inning. Il problema è che rimanere in partita contro gli Astros è tutto tranne che scontato. Vantano un line up da 604 (!) battuta da extra base, un 24% in più dei Red Sox. Facciamo qualche nome: George Springer (esterno centro), Jose Altuve (seconda base), Carlos Correa (interbase), Brian Mc Cann (catcher), Yuli Gurriel (prima base), Marwin Gonzalez (ha giocato in tutti i ruoli del diamanto e anche esterno, batte switch hitter; facilmente giocherà esterno sinistro), Alex Bregman (terza base). C’è da avere paura, giusto?

Come abbiamo detto, i Red Sox inizieranno con Sale sul monte. Fin qui è l’unica cosa certa. In gara 2 a Houston venerdì 6 la logica direbbe Pomeranz, ma il carico di lavoro fin qui sopportato da Pomeranz potrebbe far optare per Eduardo Rodriguez (gli Astros, anche se è difficile trovare una logica in questo, battono meno contro i mancini) e a quel punto Pomeranz lancerebbe domenica 8 a Boston in gara 3. Lunedì 9 è in programma l’eventuale gara 4. Se i Red Sox fossero in svantaggio nella serie, potrebbero riaffidarsi a Sale (che, per la prima volta in vita sua, lancerebbe con soli 3 giorni di riposo). Altrimenti il numero uno rimarrebbe la prima scelta di un’eventuale gara 5 e nella quarta partita il prescelto sarebbe uno tra Porcello e Fister.
Proprio il fatto che la serie è corta (5 partite al massimo) e Sale potrebbe lanciare (e vincere) 2 partite (ma lo stesso si può dire di Verlander e Keuchel…) sembra poter in parte azzerare la chiara superiorità che l’andamento della regular season sembra attribuire agli Astros. Chiaramente, tutto (o quasi) dipenderà dalla condizione dei lanciatori dei Red Sox. Che l’attacco segni a ripetizione, non possiamo aspettarcelo.

Red Sox festeggiamo. In attesa di conoscere le scelte di Farrell e del suo staff per la rosa dei play off, intanto ci mettiamo in poltrona per gli spareggi Wild Card. Si comincia dall’American League (questa notte alle 2 a New York: YankeesMinnesota Twins) e si prosegue con la National League (mercoledì notte alle 2 a Phoenix: DiamondbacksColorado Rockies).
Anche se c’è tempo per pensarci, intanto la MLB ha già reso noto il calendario della stagione 2018, che inizierà contro Tampa Bay e finirà contro quelli in pigiama.

Questo è il calendario della MLB 2018

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