Quando un post distratto può nuocere gravemente alla salute

La formazione continua dei giornalisti, MULTI MEDIA

Parlando di digital e social media, avevo accennato al fatto che non si può confondere l’uso privato che si fa di questi nuovi (e, per molti versi, ancora abbastanza misteriosi) strumenti di comunicazione con l’eventuale uso professionale. Oggi ero partito per scriverne dal punto di vista professionale, ma dopo poche righe, mi rendo già conto del fatto che distinguere in maniera netta i 2 aspetti non è facile. Così, prendo spunto dal corso che ho seguito a Roma il 12 novembre e provo a imparare sul campo: da chi frequenta i social media e chi ne ha subito conseguenze, professionali e private.

Andrew Mitchell, ex Capo della maggioranza Tory (i Conservatori) al Parlamento del Regno Unito, voleva passare da Downing Street (dove ha sede l’abitazione del Primo Ministro) con la sua bicicletta. Si è rivolto al poliziotto che non lo lasciava passare con l’espressione fucking pleb. Che è brutta (oltre che intraducibile in Italiano: la cosa più vicina a pleb sarebbe pezzente, visto che plebeo non è un termine plausibile nella nostra lingua di tutti i giorni) e va oltre il classico lei non sa chi sono io, ma non avrebbe avuto conseguenze, in altri tempi. Invece grazie ai social network la cosa è arrivata alle orecchie di un giornalista del Sun, che ha scritto un articolo. Mitchell si è letteralmente giocato il culo: si è dovuto dimettere perchè sfiduciato dai colleghi e ha perso la causa per diffamazione con il Sun. Ora sarà costretto a vendere la casa per pagare i danni.
La lezione potrebbe essere: ogni prepotenza può essere smascherata grazie a Facebook.

Emily Thornberry invece nei guai ci si è messa da sola. Ha fotografato un furgone bianco davanti a una casa che esponeva la bandiera con la Croce di San Giorgio (simbolo dell’Inghilterra) e postato il tutto su Twitter, scrivendo qualcosa tipo: “Ecco chi sono gli elettori dell’UKIP (United Kingdom Independence Party, il partito eurofobo di Nigel Farage).
Per gli inglesi il White Van Man è colui che si ingegna a fare di tutto per sbarcare il lunario, attrezzando un furgone bianco come sua officina. Diciamo che il post potrebbe essere considerato abbastanza innocente, se non fosse che la signora Thornberry era Ministro del Governo Ombra dei laburisti, quindi della sinistra. Il suo atto (giudicato di snobismo da Ed Miliband, il leader del Labor Party) le è costato il posto. E va notato che lo stesso Miliband non è che sia proprio un popolano. La stampa lo sfidò a mangiare un BLT (bacon lettuce and tomato, il classico panino da working class) in pubblico, lui accettò e rischiò di morire per lo schifo. Evidentemente, è abituato ad altri sapori. E non negherò che per ingurgitare un BLT ci vuole un certo fisico

Ancora più clamoroso è il caso di Enrico Rossi, il Governatore della Toscana. Sul suo profilo Facebook è apparsa la sua foto in compagnia di alcuni ROM, commentata dalla didascalia “Questi sono i miei vicini”.
Personalmente, avrei commentato con un “Quindi?” ed è probabile che Rossi abbia postato la foto con in mente l’intenzione (vagamente paracula) di dimostrare che lui è uno veramente di sinistra. Ma le reazioni non sono state di avversione a questo.
Il post è stato visto oltre 600.000 volte e ha ricevuto 3500 LIKE. Però ha suscitato anche più di 5.000 commenti, quasi tutti a sfondo razzista. Un paio anche di demagogia pura, da parte dei soliti Salvini e Meloni (che, come sempre, si qualificano da soli). Tipo: “Vai a farti fotografare con gli alluvionati e i disoccupati”.

Sono casi molto diversi ma egualmente interessanti.
Il giornalista John Lloyd, autorità nel campo della comunicazione, visto che dirige l’Istituto di studio del giornalismo all’Università di Oxford, ha scritto che a Mitchell e Thornberry la gente ha detto chiaro che il classismo in Inghilterra non è più tollerato. E diciamo che è anche giusto così. Ma gli insulti a Rossi, quelli sono veramente incomprensibili. O meglio: sono comprensibilissimi se si pensa al sentire comune di molta gente oggi in Italia, ma devono aver sconcertato il nostro, che postando la foto su Facebook pensava al massimo di farsi bello con i suoi elettori. O magari era addirittura sincero.

Facebook e Twitter non vanno usati professionalmente con leggerezza. E nemmeno vanno usati pensando che farlo non abbia conseguenze.
Purtroppo bisogna accettare il fatto che questo universo virtuale può provocare casini reali. Certo, i social aiutano a divulgare le informazioni in maniera rapida. Ma sono strumenti potenzialmente pericolosi.
Esagero? Credo di no. Cosimo Pagnani, dopo aver ucciso la moglie, ha scritto su Facebook “Sei morta, troia”. Come se niente fosse. Ma non è questo il peggio, perchè ci sono circa 300 LIKE apparsi dopo che la notizia dell’omicidio era stata confermata anche da tutti i media cosiddetti mainstream.