Perchè finisce qui la mia collaborazione con la RAI

BASEBALL, SCHIROPENSIERO, Sette e mezza a colazione

L’ho deciso nel fine settimana, ma lo avevo in mente da tempo: con questa stagione chiudo la mia collaborazione con la RAI.

E’ stato bello e non rinnego niente. Ero uno dei miei sogni (non dimentico di essere io, quel ragazzo che scriveva a 20 anni “un giorno commenterò il baseball per la RAI”) e l’ho coronato.
Sono una persona molto fortunata e ho facoltà di scegliere. Quindi dico basta. Alla fine della stagione mancano una sintesi delle finali di softball e 2 partite delle finali di baseball. Onorerò il mio impegno e poi amici come prima.

Quando ho commentato la prima partita per la RAI era il 2010 e avevo alle spalle non meno di 500 radiocronache e almeno 150 telecronache di baseball. Non ero insomma un principiante.
Sapevo che correvo un rischio: io sono un telecronista, non un talent (come si dice adesso; una volta era commento tecnico, negli USA è color commentator). Sono abituato a dettare io i tempi della trasmissione, non a gestirli (o subirli…). Ma ritenevo che fosse giusto correre il rischio: ero decisamente convinto che ci fosse bisogno della mia esperienza, della mia duttilità, del mio essere stakanovista.
In questi anni ho avuto tantissime soddisfazioni. Ho anche portato a casa le mie critiche (ci mancherebbe che non ci fossero: non è che facciano piacere, ma sono sempre stato dell’idea che se nessuno critica, vuol dire che nessuno ascolta…). Ma la mia decisione non è influenzata da consenso o dissenso. Semplicemente succede che non ho più niente da dare a questo progetto.
Se la RAI (o chiunque altro) vorrà, potrà chiedermi di mettere in piedi una squadra per le telecronache di baseball. Ma se progetto nascerà, sarà declinato alle mie condizioni. E non sto parlando di soldi, ma di ruoli, di responsabilità, di obiettivi.

Non influenza la mia decisione nemmeno il mezzo disastro che è stata la trasmissione della finale di sabato 4 giugno della Coppa Campioni. Avevo annunciato attraverso il sito FIBS che sarebbe andata in diretta, quel che è successo è che abbiamo rimediato una diretta via web all’ultimo istante (che è sempre meglio di niente, per la cronaca, e sempre molto di più di quasi tutte le finali di Coppa Campioni) e si sono perse le tracce della differita che avrebbe dovuto sostituire la diretta. Questo mi indigna come appassionato, mi fa arrabbiare come rappresentante della controparte della RAI (ben sapendo che, dal punto di vista contrattuale, la RAI ha tutto il diritto di prendere la decisione che ha preso), ma mi lascia indifferente come telecronista. Anche se la diretta di sabato sera fosse andata in onda e fosse stata un trionfo, avrei preso la stessa decisione.

Per la cronaca, visto che sabato sera ho deciso di non annoiarmi, dopo la partita ho prodotto le interviste e il testo con cui Davide Ferrari ha montato, sulle immagini della diretta RAI realizzate da Global Television, questo servizio ora disponibile su FIBS Channel, il canale YouTube della Federazione.