Le Tagliatelle di “Zaghini”

La guida gastronomica Baldhead

Questo articolo rappresenta la seconda appendice alla zona di Rimini e San Marino della guida gastronomica Baldhead

“Cosa mi porta di secondo? Un altro piatto di tagliatelle!” Paolo Country Campagna

L'insegna del ristorante "Zaghini"
L’insegna del ristorante “Zaghini”

Su Trip Advisor si trova un po’ di gente imbufalita perchè “danno i tavoli prima alla gente del posto” e perchè “se non conosci i proprietari non ti siedi”. Ma si legge anche che si tratta “del tipico ristorante di una volta, mille miglia lontano dalla novelle cuisine, ma anche da quelle osterie riqualificatesi culturalmente nel nome strautilizzato della cucina del territorio“.
Se uscite dall’autostrada a Rimini nord e proseguite verso la via Emilia (o, se preferite, verso lo stadio da baseball), dopo un paio di rotonde dovete seguire il cartello verso il centro di Santarcangelo di Romagna. Fatto un chilometro scarso, vi si para di fronte una antica porta di accesso (credo sia la Porta Cervese, voluta dalla famiglia Malatesta tra il 1500 e il 1600). Poco prima, girate a sinistra e trovate, sulla vostra sinistra, Piazza Antonio Gramsci. Di fronte a voi non potrete non vedere l’insegna del ristorante-albergo Zaghini.

Se cercate Santarcangelo su Wikipedia, come prima cosa troverete che è sede (dal 1971) del Festival Internazionale del Teatro di Piazza. E’ uno dei motivi per cui questo paesi di poco più di 20.000 abitanti (tra i quali l’attore Fabio De Luigi) viene visitato. Negli anni ’80 un altro dei motivi era il baseball. Oggi non c’è più nemmeno il campo, però tra gli sportivi di Santarcangelo che ricevono una citazione nella storia della città c’è Andrea Succi, Olimpionico a Barcellona. Più famosi di lui sono, per la cronaca, i pugili Loris e Maurizio Stecca e il calciatore Nicola Pozzi.
Santarcangelo è stata penso la mia prima trasferta da capo radiocronista nel 1985 e Zaghini è stato il primo albergo che ho prenotato personalmente. Non fu una prenotazione particolarmente ben fatta. Io e i 2 colleghi Mulazzi e Cavagni cercavamo una stanza con 3 letti singoli ( il budget era quello che era…), ma i gestori ci sistemarono in una matrimoniale con lettino per il bambino. Io e Mulazzi dormimmo nel matrimoniale, Cavagni (che è tipo 1.90 di statura) nel lettino, con tanto di piedi che uscivano dal fondo.
Zaghini era un po’ l’unica alternativa a Sant’Arcangelo. Così finì con l’ospitare anche il classificatore ufficiale. Dopo la pomeridiana, un temporale furioso impedì la disputa della partita serale e ci trovammo a cena. Come ogni buon albergo romagnolo, Zaghini propose l’alternativa pasta asciutta o in brodo? Fedele alla (sua) linea, Mulazzi ordinò la pasta in brodo. Dopo che gli altri commensali avevano finito la loro pasta asciutta, arrivò un cameriere ghignante e comunicò a Mulazzi che non poteva portargli la pasta in brodo perchè in cucina “lo avevano rovesciato”.

Edoardo Rossi premiato dalla "Confraternita della Tagliatella"
Edoardo Rossi premiato dalla “Confraternita della Tagliatella”

Nel 1984 le tagliatelle di Zaghini erano già un mito, ma io non lo sapevo. Il ristorante era stato fondato nel 1895 ed era stato ereditato dai figli di chi lo aveva aperto, i genitori di Edoardo Rossi, l’uomo che darà fama nazionale alla ricetta delle tagliatelle di sua madre Veglia.
Le tagliatelle di Zaghini erano il piatto preferito del celebre poeta dialettale Tonino Guerra, che da Zaghini aveva celebrato (16 marzo 2010) il novantesimo compleanno. Guerra era amico fraterno di Edoardo ed è morto il 21 marzo 2012. Edoardo ci ha lasciati il 28 agosto 2013 e, nell’articolo che lo ricorda, il sito Romagnanoi.it scrive: “E’ andato a far 2 chiacchiere con Tonino, chissà cosa strolgheranno…”.
Ma al rito della tagliatella da Zaghini non rinunciavano altri grandi artisti: Federico Fellini (“si sedeva a mangiare spalle alla porta per non essere riconosciuto”), Michelangelo Antonioni, Marcello Mastroianni (“mangiare le tagliatelle con il piatto appaggiato sui fornelli della cucina mi fa sentire il profumo di mia mamma”).
I virgolettati che trovate sopra sono dell’ex Sindaco di Santarcangelo Mauro Morri. Il Primo Cittadino era stato accolto Il 7 maggio 2009 da Edoardo, che aveva salito le scale del Municipio dopo la vittoria alle elezioni e gli aveva portato un piatto di tagliatelle per festeggiare. Morri si era dimesso da pochi mesi, quando Edoardo è morto ma non ha mancato di omaggiare la sua memoria attraverso Facebook: “Addio Edoardo, amico mio e di tanta gente che si è sentita a casa con le tue tagliatelle”. Leggi tutto da NQ News
Oggi il Sindaco (di centro sinistra, come sempre è stato a Santarcangelo) è Alice Prima.

Venerdì 18 luglio sono tornato da Zaghini a distanza di 30 anni e del tutto per caso. L’Ufficio Comunicazione della FIBS ha un Food&Beverage Manager (volontario…) che aveva organizzato la cena in un ristorante chiuso per ferie (a Rimini in luglio? Mah…). Mi ha preceduto in centro a Santarcangelo e, quando sono arrivato, mi ha accolto con un: “Questo posto mi sembra consistente“. Come se parlassimo di un lanciatore di baseball e usando un aggettivo che in Italiano vuole dire un’altra cosa (la traduzione del termine consistent dall’Inglese all’Italiano è costante). Ma si sa, noi del baseball amiamo questo italiese (un altro dei termini preferiti è locazione, che è l’adattamento dell’Inglese location, che in Italiano si dovrebbe tradurre posizione o qualcosa di simile).
Non avevamo idea che le tagliatelle di Zaghini fossero un mito, e infatti le abbiamo ordinate in questo modo: “Ci scusi, siamo pessimi clienti: abbiamo fame e fretta”.

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