Del baseball in televisione

BASEBALL, SCHIROPENSIERO, SPORT, TELEVISIONE

Come ho scritto sul mio profilo di Facebook, il problema del baseball americano in televisione in Italia è che il baseball americano in televisione ha troppo successo e, di conseguenza, i diritti costano una fortuna. Ora: se voi vendeste Dom Perignon e qualcuno venisse a dirvi che lui è astemio, gli piacerebbe provarlo e però lo vorrebbe allo stesso prezzo dell’acqua, immagino che lo mandereste a stendere. Che è più o meno quello che fa chi detiene i diritti internazionali del baseball di Major League in Italia con le televisioni italiane. L’eccezione (che conferma come non mai la regola) è rappresentata dal World Baseball Classic, che è in mano alla Major League Baseball (MLB) direttamente e per questo è finito su Sport Italia un paio di volte gratis o giù di lì (costi tecnici a carico dell’emittente).
Chi detiene i diritti del baseball di MLB a livello internazionale è ESPN (paga a MLB la modica cifra di 700 milioni di dollari all’anno…). Che prima ha pensato di poter sbarcare in pompa magna nel Vecchio Continente di persona, poi ha battuto in ritirata.
ESPN rappresenta onestamente la nuova frontiera della televisione sportiva. Nel corso degli anni ha rappresentato uno standard e un esempio per qualsiasi editore, tanto che SKY Sport ne è alla fine una copia. Ma in questo caso ha clamorosamente sbagliato. Secondo me, a cominciare dal nome. Perchè ha dovuto chiamare il canale ESPN America. Ovvero: chiamiamo ‘America’ il canale di una tv americana in Europa. Mah?! Io lo avrei chiamato piuttosto ESPN Euro (o anche Euro ESPN), che sarebbe andato bene in tutti i paesi da Oslo ad Atene e da Dublino a Mosca.
ESPN ha anche fatto un altro clamoroso errore di valutazione. Che senso ha entrare nelle case di persone che parlano Inglese come seconda lingua (se va bene) con programmi solo in Inglese? In Italia o in Germania le persone della generazione dei miei genitori l’Inglese non lo potevano studiare a scuola per ovvi motivi legati alla Guerra. Ma anche la mia generazione è tutt’altro che anglofona, perchè molti come lingua straniera hanno iniziato con il Francese. E comunque, non è da dare così per scontato che nell’Europa del nord tutti parlino Inglese. Gli adolescenti, certamente. Ma non sono loro quelli che decidono gli acquisti in famiglia.

L’altro errore tragico è stato scegliere la piattaforma di SKY senza essere inclusi nel pacchetto base. ESPN America era infatti visibile solo agli abbonati al pacchetto sport.
Una breve premessa: tutte le opinioni sono rispettabili ed è giusto che siano espresse, ma le opinioni che non sono suffragate dai fatti, lasciano sinceramente il tempo che trovano. So che ci si rende antipatici a fare queste affermazioni, ma almeno ci si capisce.
Premesso questo, è vero che il sistema di rilevazione Auditel è imperfetto, ma parlare di questo è come disquisire sulla questione se è venuto prima l’uovo o la gallina: inutile! Il fatto è che Auditel è l’unico sistema riconosciuto e quello su cui si basano gli investimenti pubblicitari. Ora: ESPN America a livello di Auditel ha ottenuto risultati sconcertanti. L’audience era talmente bassa, che non faceva muovere lo share (la percentuale di televisori collegati a quel canale sul totale dei televisori accesi) dallo 0. Quindi, chi avrebbe mai investito su quel canale?
Anche SKY Italia non ha fatto molto meglio con il baseball MLB, che mai è stato inserito su SKY Sport Uno. Il risultato è questo: l’audience del baseball di MLB su SKY era circa un decimo di quello della IBL su Rai Sport. Le World Series hanno fatto gli stessi numeri di Godo-Novara della IBL 2012. Deprimente, vero?

La soluzione sarebbe stata scindere i diritti tra satellitare e digitale terrestre e portare, con regolarità, il baseball MLB su Rai Sport. Che è ormai in tutte le case gratis. Non so se avrebbe cambiato qualcosa, ma avrebbe permesso almeno di capire se il baseball in chiaro ha un potenziale. Nel senso: se la finale del campionato di softball fa 31.000 spettatori di audience e la nazionale di baseball che vince l’Europeo arriva a 50.000, il baseball di MLB vale il Sei Nazioni di rugby? Perchè quello è il benchmark (il termine di paragone) a cui puntare in Italia. E il Sei Nazioni vale, a livello di diritti sul digitale terrestre, circa 1.5 milioni di euro all’anno.

E’ bene sottolineare che oggi l’assegnazione degli spazi in palinsesto dipende più che altro dallo share che si ottiene. Gli altri discorsi sono acqua fresca.
Non c’è redazione al mondo che possa oggi permettersi di andare da un editore e dire che a loro lo share non interessa, ma vogliono essere coerenti con la mission del canale (o qualche frase del genere che sentite nei film). E’ lo share (giusto o sbagliato che sia) che comanda.
Quindi, capiamoci: il fatto che il baseball non abbia una durata definita, possa anche dare vita a partite di 4 o 5 ore e abbia le pause, è un limite perchè il baseball non ha una quotazione sul mercato della pubblicità, visto che il miglior baseball possibile (quello di MLB) è stato messo nella condizione di fare numeri imbarazzanti. Ma non è per niente provato il contrario, ovvero che il baseball non ha una quotazione perchè ha questi limiti. E vedremo perchè alla fine.

Per il baseball italiano, il discorso è diverso.
Ovviamente il prodotto non vale il baseball di MLB (non lo vale per qualità di gioco e per qualità delle riprese; se volete dire “nemmeno per la qualità dei telecronisti”, ditelo pure) e non lo varrà mai. Il massimo risultato di audience di questa stagione è stato poco più di 31.000 spettatori. Il massimo ottenuto dalla nazionale di baseball è stato di 50.000 spettatori durante l’Europeo 2012. E’ ovvio che di fronte ai 233.456 spettatori della nazionale di volley femminile contro la Francia all’Europeo (dato di pochi giorni fa), agli ascolti del Sei Nazioni di rugby (oltre 200.000 su SKY, tra i 500 e i 700.000 in chiaro) dello scorso inverno o agli oltre 500.000 spettatori delle partite della nazionale di pallanuoto ai Mondiali, il baseball sparisce. Ed è per questo che il baseball (con lui, ovviamente, il softball) dovrebbe avere la buona creanza di programmare i propri eventi con cura, al fine di non andare a mettersi in alternativa a eventi che hanno molto più mercato.
Sempre per rendere poi un’eventuale giudizio o commento più documentato, vi informo del fatto che anche il campionato italiano di rugby fa numeri migliori della IBL (da 13 a 54.000 di audience), mentre la pallavolo femminile si mangia letteralmente il rugby, con 71.802 spettatori di media a partita e la finale che vale un’audience di 172.360. La pallanuoto invece è inferiore al baseball (non a caso, Rai Sport programma le partite di campionato solo in sintesi), con una media di poco più di 10.000 spettatori a partita e un picco di 21.000.

Concludendo: le dirette su Rai Sport sono un grande valore per il baseball e il softball italiani. Sono l’unico momento di visibilità che garantisce numeri che potrebbero aiutare il nostro prodotto ad avere un valore sul mercato pubblicitario. Ma, almeno per il momento, non possono essere messe in concorrenza con eventi che hanno più appeal sul pubblico. Il nostro movimento deve capirlo e giungere a riconoscere che gli eventi principali (per garantire visibilità) vanno programmati ad agosto.
Proporre alla Rai di mandare in onda sintesi o highlights, oltre che aumentare i costi, ci porterebbe agli ascolti del campionato di pallanuoto. Quindi, a essere ancora più periferici.

A chi pensa che il baseball non sia un prodotto televisivo dico solo una cifra: 1.550. Sono i milioni di dollari che la MLB incassa ogni anno da Fox, Turner Sports e ESPN per i diritti a trasmettere le sue partite negli USA. Il contratto è in scadenza nel 2013.