“Clamoroso al Cibali”: i 50 anni della colonna sonora delle nostre domeniche

CALCIO, LETTERATURA, SPORT

Il 20 maggio del 1973 ero in Chiesa. Non so perchè. Ho provato in tutti i modi a ricordarlo, ma non c’è un motivo chiaro. Ricordo invece benissimo che non vedevo l’ora di tornare a casa, perchè dovevo ascoltare per radio il Enrico Ameri e Sandro Ciottisecondo tempo di Verona-Milan a Tutto il calcio minuto per minuto. Era il momento del decimo scudetto, della stella. Io ero tifoso del Milan da poco per motivi strettamente anagrafici, ma da sempre dal punto di vista morale. E quello che sarebbe accaduto quel giorno, mi dimostrò che non potevo fare il tifo per nessun’altra squadra di calcio.
Ero pronto a rientrare, ma qualcuno mi trattenne: “E’ morto Pasolini”. Io, che sapevo a male pena che si correva una gara di moto, iniziai ad agitarmi. Provai una sensazione stranissima, che quasi mi spaventò. A distanza di anni, mi resi conto che era stato il primo orgasmo della mia vita. Un orgasmo per come lo teorizzò il discusso psicanalista tedesco Wilhelm Reich (la funzione di scarica delle tensioni del corpo e dell’energia in eccesso), perchè ero quasi sconvolto.
Confuso arrivai a casa, dove mia madre aveva accesa la sua fedelissima radiolina a transistor (che era stata una certa conquista sociale, in quegli anni) e guardava seria, forse rimproverandomi in silenzio perchè ero in ritardo. Mi ripresi solo quando Enrico Ameri pronunciò un desolante: “Verona 3-Milan 1”.
Sapete tutti che il Verona vinse 5-3, la Juventus vinse a sua volta 2-1 a Roma con un gol di Cuccureddu verso la fine. Quel giorno, il mio mondo crollò. Com’era possibile, che il Milan non avesse vinto lo scudetto della stella? E cosa ne avremmo fatto, di quelle bandiere già pronte?

Dal 20 maggio 1973 ho ascoltato un numero infinito di volte Tutto il Calcio. Che, ad un certo punto, è diventato per me un vero e proprio libro di testo. Ho smesso di fare le radiocronache nella mia testa, o nelle orecchie dei miei vicini di casa, e sono passato ad un microfono.
Poi c’è stato un giorno del 1996 all’aeroporto di Cagliari. Ero reduce da una radiocronaca di Cagliari-Parma e mi passò accanto Sandro Ciotti. Era serio e io di solito rispetto la privacy altrui. Ma qui mi stava passando vicino uno che era il mio maestro (e non lo sapeva) e probabilmente sarebbe stata la mia ultima occasione di parlargli.
“Mi scusi” gli feci “Sa, io sono di una radio locale. E…vorrei farle un’intervista”.
Fece un cenno d’assenso con il capo, rimanendo serio.
Stoltamente, non ho conservato quella cassetta. Ma ricordo benissimo quella che fu la mia ultima domanda: “So che questa è la sua ultima radiocronaca. Cosa può dire a chi, come me, inizia questo lavoro oggi: “Di prepararsi” rispose Ciotti senza esitazione “Di leggere molto”. E se ne andò, con un altro cenno di assenso con il capo.

La sera di venerdì 8 aprile questi e tanti altri ricordi mi sono venuti allaRiccardo Cucchi mente durante la presentazione di “Clamoroso al Cibali“, il libro con il quale Riccardo Cucchi (l’erede dei Ciotti e degli Ameri, attuale prima voce di Tutto il Calcio Minuto per Minuto) ha inteso celebrare i 50 anni di questa storica trasmissione radiofonica.
“La colonna sonora delle domeniche degli italiani” la definì Candido Cannavò. Per Cucchi fu “Il primo esempio di trasmissione All News, decenni prima di CNN”.
Cucchi e il suo collega Tonino Raffa hanno condiviso con il pubblico presente alcuni piccoli segreti. Ad esempio, il fatto che un cronista di Tutto il Calcio può parlare dell’arbitro solo in questi termini: “Ha ben diretto” oppure “Ha diretto”.

A moderare la presentazione, c’era sul palco il mio collega e amico Gabriele Majo. Lui non poteva dirlo (ma si capiva, che ha fatto fatica a trattenersi), ma io qui non ho remore a farlo: io e lui e quelli come me e lui, noi abbiamo fatto la radio perchè volevamo essere Ameri e Ciotti e Roberto Bortoluzzi dallo studio centrale di Corso Sempione.
Negli anni in cui Ciotti concludeva la sua carriera, io e Majo (rigorosamente concorrenti in onda, altrettanto rigorosamente amici fraterni prima e dopo la partita) percorrevamo l’Europa per raccontare le partite del Parma calcio. Lo facevamo spesso in condizioni proibitive, affrontando lunghi viaggi in giornata, lavorando in postazioni di fortuna, dalle quali la visuale era tale da essere la premessa per clamorose figuracce. A volte abbiamo fatto radiocronache in mezzo ad un pubblico ostile. Una volta abbiamo sbagliato strada e siamo arrivati allo stadio alla fine del primo tempo.
Ma questa non è la sede per fare la conta dei nostri aneddoti. Basti solo dire questo: nonostante a volte sia stato difficile, non penso che mi potesse capitare niente di meglio.

Senza Tutto il Calcio Minuto per Minuto, tutti quei ricordi non ci sarebbero nemmeno.
Venerdì 8 aprile tutti hanno detto che Tutto il Calcio racconta 50 anni di storia del nostro paese. Aggiungo che dentro ce ne sono quasi 38 della mia storia personale.

2 thoughts on ““Clamoroso al Cibali”: i 50 anni della colonna sonora delle nostre domeniche

  1. Ottimo come sempre, Little (si fa per dire) Rick. E adesso daremo un’occhiata a quello “personalizzato” per http://www.stadiotardini.com Ma anche questo merita di essere ricopiato. Grazie per quello che scrivi. E per come lo scrivi. Little Sandro. (Come vocabolario sei quello di noi che più gli si è avvicinato…) Un abbraccio Gmajo
    Sono commosso !

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