Che esperienza entusiasmante, lavorare ad un libro sulla storia della IBAF!

"The game we love" - la storia della IBAF, BASEBALL, FICTION E PROGETTI EDITORIALI, LETTERATURA, SCHIROPENSIERO, SPORT

Non ho aggiornato il sito per un po’ perchè ero impegnato a scrivere un libro. Si tratta di una ricostruzione della storia della Federazione Internazionale di Baseball (oggi IBAF) e verrà presentato ai primi di dicembre al Congresso dell’organizzazione. Credo sia un buon lavoro, ma ovviamente lo lascio giudicare ai committenti e ai lettori. Qui voglio fare qualche riflessione.

Leslie Mann, primo presidente IBAFScrivere un libro è una cosa molto meno beat di quel che si crede. Nel senso che: scrivere è la parte divertente; è poi rivedere quel che si è scritto, che è meno poetico. Dopo aver messo assieme decine di migliaia di parole, è frustrante leggere e rileggere e trovare sempre qualcosa che non va. Per non parlare poi del lavoro di impaginazione e della scelta della copertina e delle didascalie delle foto. E il titolo, sia dei singoli capitoli che del libro più in generale. Io non sono tanto bravo, con i titoli.
Scrivere un libro è, in qualche modo, una forma d’autismo. Perchè ci si allontana clamorosamente dal mondo e si vive una realtà in cui la priorità è la storia che si ha in mente e l’unico interlocutore con cui si accetta di condividere pensieri è il fidatissimo computer.
Scrivere un libro è anche tutta la parte di ricerca che si fa prima. E, devo dirlo, scrivere un libro nel secolo 21esimo è, da questo punto di vista, molto più facile di quanto non fosse anche solo nel 20esimo, perchè c’è “Questo Google” che (lo dice Robert De Niro in un film) “E’ un ottimo strumento”.

La storia della IBAF (o IBF, FIBA, AINBA, FEMBA o IBA…così si è chiamataCarlos Garcia nel corso degli anni) è molto interessante. La storia dei suoi presidenti, anche di più. Nell’elenco troviamo un ex giocatore di Major League come lo statunitense Leslie Mann e un uomo che ha fatto 4 anni di prigione perchè il Governo Sandinista in Nicaragua lo accusava di essere elemento importante del regime di Somoza. E in verità, del regime faceva parte. Nel senso che lavorava come investigatore della Guardia Nacional.
Ho parlato per ore al telefono con lui (Carlos Garcia, si chiama) e il suo tono è faticoso e le sue parole sono impastate. E mi chiedevo se, quando si esce da una dittatura, bisogna arrestare tutti, per considerarla conclusa.
La storia della Federazione Internazionale di Baseball è legata a doppio filo alla storia del baseball italiano. Non a caso,degli ultimi 3 Presidenti 2 sono Italiani. Aldo Notari (nel 1993) e Riccardo Fraccari (nel 2009) hanno convinto il Congresso, Bruno Beneck (nel 1981 e nel 1984) non c’è riuscito. Forse è per questo che io, prima di buttarmi in questa avventura, avevo un’idea sbagliata di cosa era successo. Perchè Beneck non era contento dei fatti e chi raccontava la storia del baseball per conto di Beneck ha cercato di farlo contento, raccontando una storia diversa. A suo tempo (1984), venne persino omessa la notizia che Aldo Notari era stato eletto Vice Presidente!

St. Louis 1904: prima dimostrazione di baseball alle OlimpiadiCome già avevo notato ai tempi di “Un diamante azzurro” (il libro realizzato per conto della FIBS, ma che in effetti è figlio di un progetto molto meno mio di questo), in Italia è stato fatto negli ultimi 30 anni un lavoro sistematico per cancellare le tracce di quello che è successo nel baseball italiano e internazionale. Non si può rimediare a tutto, nel senso che molto materiale è perduto per sempre, ma qualcosa sì.
Ad esempio, io non sapevo che uno dei Presidenti più importanti della storia fosse stato Carlos Zecca (Costarica, non uno dei primi paesi del mondo per quel che riguarda la diffusione del baseball), un uomo che incoraggiava lo sviluppo del baseball negli altri Continenti quando nell’America Latina si preferiva pensare che il Nord America, l’Europa e l’Asia potevano rimanersene a casa loro. Non sapevo che, nei primi anni ’70, i paesi europei si fossero uniti agli Stati Uniti e al Giappone per fondare una Federazione alternativa. Non sapevo neanche (venendo a tempi più recenti) che se non è d’accordo il Sindacato Giocatori, chi ha un contratto con una organizzazione MLB non può giocare fuori dagli Stati Uniti e dal Canada.

Poichè non voglio che qualcuno, tra 30 anni o più, ripensi a me e al mio libro facendo riflessioni simili, ho cercato di riportare i fatti con grande cura. E spero di esserci riuscito.

Mentre sto cercando di recuperare la mia facoltà di socializzare dopo questo periodo di autismo, confesso che è stata un’esperienza entusiasmante.

A distanza di qualche mese, ho deciso di riscrivere in Italiano le parti principali

3 thoughts on “Che esperienza entusiasmante, lavorare ad un libro sulla storia della IBAF!

  1. Ne sono convinto. Pur in un ambito molto più modesto ho fatto anch’io ricerche ed ogni scoperta ti gratica.

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