Nella serata di Ortiz i Red Sox vincono e convincono

BASEBALL, SPORT

Questa settimana non posso che iniziare con il fatto che venerdì 23 giugno i Red Sox hanno ritirato la maglia numero 34 di David Ortiz. Perchè non è che la maglia dei Boston Red Sox si ritiri per tutti. Big Papi e il suo numero 34 sono in compagnia di Ted Williams (numero 9), Carl Yastrzemsky (8), Pedro Martinez (45), Wade Boggs (26), Carlton Fisk (27), Bobby Doerr (1), Johnny Pesky (6), Jim Rice (14) e del manager Joe Cronin (2). Oltre che del 42 di Jackie Robinson, che però tutte le squadre hanno ritirato il 15 aprile 1997 su iniziativa dell’allora Commissioner Bud Selig.
Non a caso Big Papi ha detto, a proposito della compagnia: “It’s a super honor”.
Ma per la verità, è un onore anche per gli altri Grandi. Ortiz è infatti il quinto giocatore della storia dei Red Sox come numero di presenze (1953) e il secondo come numero di fuoricampo battuti (483). Ted Williams (il primatista dei fuoricampo con 521) ha giocato 2292 partite, quindi 339 in più. Insomma, continuando a giocare un 3 anni, Ortiz avrebbe avuto la chanche di battere più fuoricampo del mito assoluto. Immagino lo raggiungerà quanto prima nella Hall of Fame.

Big Papi ha fatto piangere tutti, concludendo il suo discorso con un “I love you Boston” e, ancora prima, dando molto del merito della sua carriera al fatto che suo padre lo abbia appoggiato in tutto: “Era con me 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana…ti voglio ringraziare sul serio, papà. Ho apprezzato tutto”.
Le celebrazioni per il ritiro della maglia di Ortiz erano per la verità iniziate giovedì 22, quando la prima parte di Yawkey Way, dalla Yawkey Station alla Brookline Avenue in direzione di Fenway Park, è stata ribattezzata David Ortiz Drive.
Questa notte i Red Sox hanno adeguatamente (e opportunamente….) festeggiato Big Papi battendo (9-4) i Los Angeles Angels di Anaheim. Porcello ha lanciato 6 ottime riprese, salvo andare in difficoltà al settimo e concedere 3 punti. Ma a quel punto i Red Sox avevano la partita in pugno. Avevano infatti preso il largo grazie ai fuoricampo di Leon (che ha chiuso con 4 punti battuti a casa) e Hanley Ramirez (il decimo quest’anno e il 250 in carriera. Hanley non ha mancato di dedicare la serata a Ortiz con un tweet.

Il tweet di Hanley Ramirez

Come sempre accade con gli affari di mercato, i primi acquisti dei Red Sox sono nomi che nessuno aveva accostato a Boston.
Dagli Angels (ma quest’anno non ha mai giocato in Major) il Presidente Dombrowski ha prelevato il lanciatore Doug Fister. Classe 1984, è stato un partente affidabile dal 2009 al 2016 (Seattle, Detroit, Washington). Da free agent aveva firmato per gli Angels (1.75 milioni) preferendoli proprio ai Red Sox. Debutterà domenica 25 da partente (al posto di Velazquez) ma con il rientro di Eduardo Rodriguez (che proprio oggi tornerà ad affrontare i battitori in pre game) potrebbe finire nel bull pen. Dopo tutto, Boston ha perso per la stagione Thornburg e il rientro di Carson Smith non ha ancora una data certa.
I Red Sox hanno anche raggiunto un accordo per un contratto di Minor League con Jhonny Peralta, veterano (classe 1982) dominicano che nel 2014 e 2015 era l’interbase titolare dei St Louis Cardinals e quest’anno aveva accumulato 15 presenze come terza base, prima di essere rilasciato il 13 giugno. Peralta sarà a disposizione dei Pawtucket Red Sox in Triplo A da martedì 27 e lo staff di Farrell valuterà se può essere lui l’opzione per avere un’alternativa in più per il ruolo di terza base. Ovviamente, non è escluso che ci sia un movimento più importante da qui al 31 luglio. Di certo, non salirà in Major l’esterno centro cubano Rusney Castillo, nonostante stia facendo meraviglie in Triplo A. Sarebbe il quarto esterno e il suo stipendio da oltre 10 milioni di dollari rischia di far scattare la luxury tax.
Il fuoricampo a basi piene che Salvador Perez ha battuto per i Royals contro Scott mercoledì 21 impedisce ai Red Sox di essere solitari al primo posto della American League Est. In questo momento Boston ha una vittoria in più, ma anche una sconfitta in più (41-32) degli Yankees (40-31), quindi prendiamo atto di una sostanziale parità.
La rimonta nei confronti degli Yankees è più frutto del loro scadimento di forma (2 vittorie nelle ultime 10 partite) che del rendimento dei Red Sox (un 6-4 buono ma non stratosferico). Si è in effetti rifatta sotto Tampa Bay (40-36) e non è nemmeno possibile considerare fuori dalla lotta Baltimora e Toronto (3538).
Come è tradizione, noi però facciamo la corsa sugli altri. I Red Sox, dopo gli Angels, ospitano i Minnesota Twins e quindi volano a Toronto. Gli Yankees, dopo i Rangers, affrontano a Chicago i White Sox e poi volano a Houston per giocare contro gli Astros, la miglior squadra in assoluto: 50 vittorie e 25 sconfitte.

Sandy Leon è stato grande protagonista nella vittoria sugli Angels di venerdì

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